Selda Bagčan

TURCHIA: Selda Bağcan, la regina della psichedelia che ha ispirato Dr Dre e una generazione di ribelli

Una voce importante della musica di protesta turca, Selda Bagčan, è diventata fonte di ispirazione per artisti lontani anni luce dal suo universo musicale. La cantautrice, adesso settantatreenne, dopo aver ispirato una generazione di musicisti psichedelici è tornata alla ribalta perché una sua canzone, Ince Ince, è stata utilizzata nel 2015 come campione nel famigerato album Compton del produttore hip hop Dr Dre, in un brano che ha superato i 25 milioni di streaming durante la sua prima settimana su Apple Music e che è stato scaricato quasi mezzo milione di volte su iTunes.

Quasi tutti conoscono Dr Dre, al secolo Andre Romelle Young, ex membro del gruppo rap NWA (Niggaz With Attitude), considerato l’artista rap più ricco del mondo e ampiamente riconosciuto per aver rivoluzionato la musica hip hop con successi come Express Yourself e F*** tha Police, e per aver lanciato la carriera di star del rap come Eminem, Snoop Dogg e 50 Cent. Pochi però sanno chi è Selda Bagčan.

Folk e protesta politica

La storia artistica e politica di Selda ha radici profonde, che affondano nel fermento culturale dei primi anni ’60, quando anche la Turchia non riuscì a restare immune alla rivoluzione culturale che aveva investito come un treno in corsa i giovani dei paesi occidentali.

A quel tempo Selda era una giovane studentessa di fisica con un amore smisurato per la musica folk tradizionale e per la nuova ondata musicale che arrivava dall’Inghilterra. Beatles, Rolling Stones, canti tradizionali anatolici e una gran voglia di cambiare il mondo, questi i pilastri su cui si andava costruendo il mondo della cantautrice turca.

La contaminazione, come è noto, è il fertilizzante più efficace per il cambiamento, è per questo che ai reazionari fa tanto spavento; Selda invece, che reazionaria non lo è mai stata per niente, decise di farne la sua bandiera, fondendo la musica occidentale con le canzoni popolari turche e con testi marcatamente politici. Il risultato fu un sound innovativo e stupefacente, nonché una serie di viaggi nelle prigioni della madre patria.

Nettamente schierata a sinistra ebbe fin da subito problemi per le tematiche trattate nelle sue canzoni, per l’ostinazione a voler cantare alcuni pezzi in curdo e per aver musicato poesie vietate del poeta turco Nazim Hikmet. Quando poi, nel 1980, con un colpo di stato salì al potere il generale Evren la posizione della Bagčan si fece sempre più complicata; venne perseguitata e ostracizzata, imprigionata per ben tre volte e, quando la sua popolarità cominciò a varcare i confini nazionali spopolando all’interno delle comunità turche all’estero, le venne proibito di lasciare il paese. Soltanto nel 1987 riuscì a riottenere il passaporto per poter partecipare a una serie di importanti concerti in Europa.

Adesso Bagčan, che vive con più di 20 gatti in una casa su due piani nel quartiere Tarabya di Istanbul, inizia a rendersi conto che la sua fama al di fuori della Turchia comincia ad essere più grande che nel suo paese d’origine. “Ho fatto un sacco di concerti all’estero negli ultimi anni” ricorda; “in Olanda, mentre suonavo con il gruppo Boom Pam di Tel Aviv, mi sono accorta che il pubblico cantava le canzoni turche assieme a me. È incredibile che si interessino [alle nostre canzoni] più del pubblico qui [in Turchia]”.

Non tutti però, nella madre patria, sembrano ignorare la storia e l’eredità della cantante: la sua musica è stata la colonna sonora dei giorni di protesta a Gezi park nel 2013 e la nuova ondata di musica psichedelica turca sembra esserne l’erede diretta, con gruppi e cantanti pronti a prendere il testimone e a lanciarsi alla conquista del mondo, come il recente successo planetario di Gaye su Akyiol pare ampiamente dimostrare.

Inoltre qualche anno fa, in occasione del 44esimo anniversario della carriera musicale della cantautrice, la sua casa discografica ha pubblicato un album celebrativo dal titolo 40 Songs of 40 Years che è stato per un certo periodo al secondo posto nella classifica musicale dei dischi più venduti in Turchia.

Foto: Wikimedia Commons

Chi è Dario Nincheri

Dario Nincheri, archeologo, ha vissuto a Betlemme e in Galizia. Studente magistrale di archeologia orientale e appassionato di Medio Oriente, per East Journal si occupa soprattutto di Turchia.

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