Il giornalista bielorusso Roman Protasevich, incarcerato lo scorso mese in seguito al dirottamento dell’aereo sul quale viaggiava dalla Grecia alla Lituania, è apparso nel pomeriggio di lunedì 14 giugno in una conferenza stampa a Minsk sul dirottamento del volo Ryanair. Alla conferenza – organizzata dal ministero degli Esteri bielorusso – è apparso il giornalista dissidente, seduto accanto a 4 funzionari bielorussi, due dei quali in uniforme.
Durante la conferenza stampa, Protasevich ha dichiarato di non essere stato costretto dalle autorità a collaborare, ma che lo starebbe facendo di sua spontanea volontà. Ha inoltre negato di aver subito violenze e ha comunicato che i genitori non devono temere per la sua incolumità, aggiungendo anche che la sua famiglia può rientrare nel paese senza problemi. Dichiarazioni queste, che appaiono poco veritiere: Protasevich pare sia costretto ad apparire in pubblico sotto un’immensa pressione da parte delle autorità.
Nel frattempo, Hanna Liubakova, giornalista originaria di Minsk, in un tweet afferma di sentirsi come nel libro 1984 di George Orwell. Liubakova accusa il ministero degli Affari Esteri di “incolpare l’Occidente, l’ICAO (Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile) e tutti gli altri per le loro stesse azioni”, aggiungendo che le autorità “stanno creando una realtà completamente diversa. Hanno persino portato Roman come ostaggio alla conferenza”.
Protasevich è apparso solo nell’ultima parte della conferenza stampa, a quel punto la troupe della BBC e alcuni altri giornalisti hanno lasciato l’aula per protesta. Inoltre, Tatiana Karaviankova, giornalista dell’agenzia stampa indipendente Belapan, quando Protasevich ha chiesto se i presenti credessero alle sue parole, ha risposto: “Roman, Le esprimo la mia più sincera solidarietà. Molti suoi colleghi e cittadini bielorussi La compatiscono con tutto il cuore. Posso solo immaginare che cosa possono averLe fatto. Perciò non credo a una singola parola di quanto ha detto. Per favore resista. Deve semplicemente sopravvivere a quanto Le sta succedendo”.
Il governo bielorusso ha inoltre affermato che le autorità svizzere non starebbero collaborando in merito alla mail che avrebbe innescato la risposta bielorussa per la presunta presenza di esplosivo a bordo.
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Immagine: independent.co.uk