L’europarlamentare neo-nazista Ioannis Lagos resta detenuto dalle autorità belghe. Ma per l’estradizione in Grecia potrebbero volerci mesi.
Martedì 27 aprile il rappresentante greco eletto con la lista di Alba Dorata è stato messo agli arresti, a poche ore dalla revoca dell’immunità votata a larga maggioranza dal Parlamento europeo (658 voti favorevoli, 25 contrari).
Un passo avanti nell’applicazione della sentenza della Corte penale di appello di Atene, che lo scorso 22 ottobre aveva riconosciuto il partito greco di estrema destra come organizzazione criminale ed emesso condanne per 50 dirigenti, tra cui Lagos, condannato a 13 anni di carcere.
L’unico condannato sfuggito alla cattura è Christos Pappas, numero due di Alba Dorata la cui attuale ubicazione è oggetto di speculazione: fonti del governo serbo lasciano pensare che possa aver lasciato la Grecia e aver trovato rifugio nei Balcani presso un monastero serbo ortodosso in Kosovo o in Republika Srpska.
Un lento ma inesorabile epilogo
Pochi giorni prima della condanna Lagos aveva lasciato la capitale greca e fino alla settimana scorsa aveva trovato rifugio nella capitale belga, forte dell’immunità da europarlamentare. In attesa del voto del Parlamento europeo, che ha impiegato ben cinque mesi per sospendere la protezione di Lagos, la polizia belga ne monitorava gli spostamenti, sospettando un’imminente fuga dall’UE. Secondo indiscrezioni, il criminale neo-nazista aveva programmato per mercoledì 28 aprile una trasferta in Norvegia, dove chiedere rifugio da “persecuzioni politiche”. Un epilogo quanto meno singolare per un uomo che proprio della criminalizzazione dei richiedenti asilo aveva fatto la sua cifra politica.
La conclusione di questa vicenda è però tutt’altro che prossima. L’ufficio del procuratore di Bruxelles ha dichiarato che una decisione sull’estradizione dovrebbe essere resa nota entro 15 giorni dall’arresto, ma secondo quanto riportato da diversi organi di stampa, è probabile che Lagos si appellerà contro il mandato di cattura internazionale e che dunque il trasferimento in Grecia potrebbe slittare di diversi mesi. Nel frattempo, spiegano i funzionari del Parlamento europeo, Lagos continuerà a ricevere regolarmente il proprio stipendio, almeno fino a quando le autorità greche non formalizzeranno la fine del suo mandato.
Foto: Wikicommons