La Commissione europea ha dichiarato che il 70% della popolazione adulta dell’Unione dovrà essere vaccinato entro la fine dell’estate. Un obiettivo che gli stessi commissari hanno definito “ambizioso” ma che, numeri alla mano, appare utopico. Al ritmo attuale, solo il 15% della popolazione verrà vaccinato prima del 22 settembre. Questo il calcolo fatto da Politico che, utilizzando i dati di queste prime settimane, su cui grava anche il ritardo delle forniture, fa una previsione (paese per paese) di quanta parte della popolazione sarà vaccinata entro la fine dell’estate.
Siccome qui parliamo di Europa centro-orientale eviteremo di dire che l’unico paese europeo che sembra in grado di raggiungere l’obiettivo prefissato dall’UE sia la (criticatissima) Gran Bretagna che, ironia della sorte, o forse no, non è più un paese UE e che di questo passo avrà vaccinato ben l’83% della popolazione adulta entro i termini previsti. Non diremo nemmeno che al secondo posto si piazzerà Malta, con il 37%, mentre al terzultimo l’Italia che, al 22 settembre, avrà vaccinato appena l’8% della popolazione adulta.
Diremo però che la Bulgaria è fanalino di coda e che – sempre secondo il calcolo di Politico – ai ritmi attuali a settembre avrà vaccinato appena il 3% dei suoi abitanti. Di questo passo Sofia raggiungerà l’immunità di gregge nel 2044. Numeri che potrebbero cambiare con l’approvazione di nuovi vaccini ma che fotografano tutte le inefficienze dei diversi sistemi sanitari.
Le sfide logistiche saranno le più difficili da superare. I paesi nordici, compresa la Germania, hanno già predisposto un piano vaccinale e c’è da attendersi che, non appena le forniture andranno e regime, il ritmo delle vaccinazioni sarà destinato a salire. Viceversa, quei paesi che ancora mancano di un piano vaccinale vedranno peggiorare la propria situazione. Tra questi, la Bulgaria.
Il governo di Sofia si è giustificato con le difficoltà incontrate dai produttori nel rispettare le consegne, ma i ritardi sono un problema generale, che dovrebbe essere superato nelle prossime settimane e mesi. Si vedrà allora se il governo bulgaro sarà all’altezza della sfida. In gioco non c’è solo la salute dei cittadini ma anche la rielezione. Il 4 aprile sono infatti previste le elezioni parlamentari e la gestione della campagna vaccinale influenzerà notevolmente gli elettori.
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