Domenica 27 settembre i cittadini rumeni si sono recati a votare per eleggere sindaci e consiglieri locali in migliaia di città. Inizialmente previste per giugno, le elezioni amministrative sono state rinviate a causa della pandemia di coronavirus, che ha colpito pesantemente il paese.
Secondo i primi risultati, in seguito allo spoglio del 95% delle schede elettorali, a Bucarest è la coalizione di centro-destra formata da liberali e dal partito Unione per la Salvezza della Romania (USR), a incassare una netta vittoria contro il partito social-democratico (PSD): il matematico Nicușor Dan (USR) ottiene il 47,2% dei voti mentre il suo principale avversario, la sindaca socialdemocratica in carica, Gabriela Firea, riceve il 39% dei voti. L’ex presidente della repubblica e sindaco della capitale tra il 2000 e il 2004, Traian Băsescu, si piazza al terzo posto, con l’8,6% dei voti.
Sempre secondo i risultati parziali, il PSD ottiene la maggioranza al Consiglio generale di Bucarest, con il 32,4% dei voti. Al secondo posto si piazza l’alleanza USR-PLUS (Unione per la Salvezza della Romania), con il 26,85% dei voti, seguita dal partito nazional-liberale (PNL) – 19,35%.
L’affluenza ai seggi, nella sola città di Bucarest, è stata stimata al 36,93%, una percentuale superiore a quella delle elezioni amministrative di quattro anni fa, ma significativamente inferiore al tasso nazionale che si aggira intorno al 46%.
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