Pillole di filosofia russa/3: Lomonosov, la “prima università russa”

L’articolo fa parte della nuova rubrica di East Journal, curata da Arianna Marchetti, dedicata alla filosofia russa, dalle origini ai tempi moderni. Qui la puntata precedente.

Nelle Conversazioni di due amici sui benefici delle scienze e dell’accademia, Vasilij Tatiščev (1686-1750) racconta il suo incontro con Pietro il Grande avvenuto nel 1724. In quell’occasione, lo zar chiese a Tatiščev di trovare degli studiosi che potessero insegnare all’Accademia delle Scienze di San Pietroburgo. Tatiščev osservò che una nuova Accademia sarebbe stata inutile dato che in Russia non c’erano né insegnanti né tantomeno allievi. A questo commento Pietro il Grande rispose:

Devo macinare grandi quantità di grano, ma non ci sono mulini né acqua in vista. C’è abbastanza acqua in lontananza, ma non mi è rimasto abbastanza tempo nella mia vita per scavare il canale che me la porterà. Comincerò comunque a costruire il mulino, con il canale che esiste solo nella mia immaginazione, lasciando ai miei eredi il compito di finire la costruzione che porterà l’acqua al mulino […] Anche se non ne vedrò i frutti, spero che questi verranno nella mia patria.

Anche se lo zar morì prima di vedere i risultati del suo lavoro, i frutti delle sue riforme non tardarono ad arrivare. I suoi sforzi in campo scientifico, economico e culturale, crearono un terreno fertile per lo sviluppo di menti brillanti e innovative. La figura di Michail Lomonosov (1711-1765), una delle menti più importanti del XVIII secolo, è stato il “prodotto” migliore di questo periodo di riforme e cambiamento, nonché fu un importante contributore al progetto di modernizzazione della Russia.

Lomonosov nacque in una famiglia di pescatori nell’isola di Kurostov, nei pressi di Archangel’sk. All’età di diciannove anni s’incamminò per un viaggio di 1.170 km verso Mosca per intraprendere gli studi all’Accademia Slavo-Greco-Latina. Riuscì a essere ammesso solo mentendo sulle sue origini, dato che al tempo ai figli dei contadini non era permesso ricevere un’educazione. Quando la verità venne a galla Lomonosov aveva ormai già dato prova delle sue capacità straordinarie. Quindi gli fu permesso di continuare gli studi e fu sovvenzionato dall’università di San Pietroburgo per studiare nelle migliori università europee. Ebbe l’opportunità di ampliare i suoi orizzonti e di studiare con il celebre filosofo e scienziato tedesco Christian Wolff (1679-1754). Le sue abilità intellettuali e il suo talento poliedrico sono quello che portarono il poeta Alexandr Puškin a definire Lomonosov “la prima università russa”. Matematica, fisica, chimica, geologia, linguistica, filosofia, sono solo alcune delle materie a cui si dedicò con successo, contribuendo sostanzialmente al loro avanzamento.

Lomonosov si specializzò in metallurgia e apportò numerose innovazioni nel campo dell’industria mineraria e in fisica. Tuttavia, è principalmente conosciuto per aver contribuito alla fondazione dell’università di Mosca e per le sue riforme nel campo della linguistica russa. Lomonosov fu anche il primo filosofo materialista russo e fondatore della tradizione materialista in Russia. Secondo la sua filosofia, la materia è alla base di tutto ciò che esiste. Egli ritiene che gli enti naturali siano privi di un fine che non sia quello stabilito dalle loro proprietà fisiche. Questa visione del mondo lo portò ad adottare una posizione critica nei confronti della chiesa. Ma paradossalmente, nonostante la sua filosofia materialista, continuò a riconoscere l’esistenza di un Dio-creatore.

Per Lomonosov, il compito della filosofia è quello di generalizzare, sintetizzare i dati sperimentali e cercare le cause dei fenomeni. La conoscenza scientifica è il risultato finale dell’attività razionale degli uomini. Un movimento dall’ignoranza verso una comprensione sempre maggiore dei segreti della natura e il loro impiego per il bene della società. L’avanzamento della scienza, la ricerca della verità furono un compito morale e patriottico cui Lomonosov si dedicò con diligenza e fervore. La scienza era per lui l’unico modo per raggiungere il bene della società e a questo si dedicò per tutta vita portando a compimento i progressi che Pietro il Grande aveva sognato.

Chi è Arianna Marchetti

Assistente di ricerca e studentessa di filosofia presso l'università cattolica di Lovanio, si occupa principalmente di filosofia politica, teoria critica e filosofia russa.

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