Thaci

KOSOVO: La corte speciale accusa Thaci per crimini di guerra e contro l’umanità

Nella giornata di mercoledì 24 aprile, l’ufficio del Procuratore parte delle Kosovo Specialist Chambers and Specialist Prosecutor’s Office ha chiesto il rinvio a giudizio per crimini di guerra e crimini contro l’umanità per l’attuale presidente del Kosovo, Hashim Thaci, il leader del Partito Democratico del Kosovo ed ex presidente del parlamento, Kadri Veseli, ed altre persone legate ai due politici. Secondo l’accusa, questo gruppo sarebbe responsabile dell’uccisione di oltre 100 persone, kosovari di etnia albanese, serba, rom e altre, negli anni della guerra in Kosovo e nei mesi successivi.

Non solo: secondo il comunicato stampa dell’Ufficio del Procuratore, Thaci e Veseli avrebbero costantemente minato il lavoro di indagine dell’Ufficio, cercando così di interferire con il lavoro delle Kosovo Specialist Chambers and Specialist Prosecutor’s Office, note al pubblico come la corte speciale che dovrebbe perseguire i crimini commessi tra il 1998 e il 2000 da alcuni appartenenti all’Esercito di Liberazione del Kosovo (UCK). Le accuse saranno ora analizzate dal giudice preliminare, che dovrà decidere se confermare le accuse ed aprire il processo.

La corte speciale è nata nel 2015 per perseguire i presunti crimini commessi dall’UCK contro civili albanesi, rom e serbi, sulla base delle accuse raccolte in un report del 2011 del Consiglio d’Europa (rapporto Marty, dal nome del suo relatore). Proprio da questo report è nata la Special Investigative Task Force (SITF), che dal 2011 ad oggi ha condotto un vasto numero di indagini. La corte è stata formata proprio con l’intento di giudicare i responsabili dei presunti crimini sulla base di quanto raccolto dalla SITF. A differenza del Tribunale penale internazionale per l’ex-Jugoslavia, la corte deve la sua fondazione ad una legge approvata dal parlamento di Pristina, dunque è parte del sistema giuridico kosovaro, ma, proprio come il Tribunale, ha sede a l’Aja e ha giudici internazionali, per garantirne la sicurezza.

Anche se votata dal parlamento kosovaro, la nascita della corte ha ricevuto molte critiche in Kosovo ed è vissuta come un’imposizione della comunità internazionale. La critica maggiore espressa da diversi esponenti politici è che quest’organo giudiziario rappresenta uno strumento volto a punire la popolazione albanese e la sua lotta contro un regime discriminatorio quale era quello di Slobodan Milošević, di cui molti esponenti non hanno mai pagato per i crimini commessi in Kosovo. Il rapporto del Consiglio d’Europa, d’altro canto, mette in luce diverse attività criminali condotte dal gruppo della Drenica, una delle tante cellule dell’UCK, legata a Thaci e Veseli. Le accuse maggiori riguardano i mesi successivi alla guerra, quando alcune persone sarebbero state rapite, portate in Albania e uccise, alcune delle quali per rimuovere organi da destinare al mercato internazionale. Non è ancora noto, però, quali delle accuse contenute nel rapporto abbiano portato al rinvio a giudizio. Rinvio che arriva dopo anni di interrogatori e testimonianze raccolte dalla corte, tra cui quelle di diversi esponenti dell’UCK, compreso l’ex premier Ramush Haradinaj.

La notizia può avere effetti dirompenti: per quanto si tratta al momento solo di accuse, tutte da dimostrare, la figura di Thaci, padre padrone della politica kosovara degli ultimi venti anni, rischia di subire un duro colpo. Questo proprio nel momento della ripresa del dialogo tra Kosovo e Serbia, con Thaci atteso a Washington per un incontro con il suo omologo Aleksandar Vucic il 27 giugno. Difficile dire ora se l’incontro sarà confermato o meno.

Chi è Andrea Zambelli

Andrea Zambelli è uno pseudonimo collettivo usato da vari membri della redazione di East Journal.

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