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KOSOVO: Fiducia al nuovo governo. Tornano i soliti noti, Kurti all’opposizione

Mercoledì 3 giugno, il parlamento del Kosovo ha votato la fiducia al nuovo governo guidato da Avdullah Hoti. L’esecutivo ha ottenuto il sostegno dal partito del neo-premier, la Lega Democratica del Kosovo (LDK), dall’Alleanza per il Futuro del Kosovo (AAK) di Ramush Haradinaj, dal partito NISMA e dalla Lista Serba, più alcuni deputati delle minoranze nazionali. Il governo Hoti prende il posto dell’esecutivo di Albin Kurti, sfiduciato dal parlamento lo scorso 25 marzo.

Il voto dell’aula segue dei mesi particolarmente concitati della politica kosovara. Il governo nato dall’alleanza tra il partito di Kurti, Vetëvendosje (VV), vincitore delle elezioni di ottobre 2019, e la LDK è durato pochi mesi, fatto cadere proprio dalla LDK. Il nodo era stata la politica di Kurti rispetto alla Serbia, in particolare la decisione di sostituire le tariffe imposte sulle merci serbe con un sistema di reciprocità: una misura osteggiata dagli Stati Uniti, che hanno fatto chiaramente capire di volere la rimozione di qualunque misura doganale per poter riprendere il dialogo tra Pristina e Belgrado. La LDK si è schierata con la richiesta USA, rompendo con il partner di governo. La mossa del presidente della Repubblica, Hashim Thaçi, di dare il mandato al secondo partito ha suscitato molte polemiche, non essendo esplicitamente permesso in Costituzione: la decisione della Corte costituzionale, arrivata il 28 maggio, ha dato ragione al presidente, generando la rabbia di VV, che chiedeva nuove elezioni.

La decisione della Corte ha dato il via libera per la nascita del nuovo governo Hoti, figura moderata e poco carismatica, in passato Ministro delle Finanze. Oltre alla LDK, entrano in coalizione dei volti noti della politica kosovara, come l’ex-premier Haradinaj e Fatmir Limaj (che non assumono però cariche di governo). La lista dei ministri contiene diverse figure controverse, con alcuni ministri al centro di scandali in passato. Il governo inoltre può contare su una maggioranza risicata (ha ottenuto la fiducia da 61 deputati su 120), in cui i voti della Lista Serba, partito direttamente controllato da Belgrado, sono decisivi, tanto che la Lista mantiene due ministeri e ottiene la carica di vice primo ministro con Goran Rakić. Rimane all’opposizione, per ora, il Partito Democratico del Kosovo (PDK), fondato da Thaçi. Proprio il presidente è stato il vero artefice del ribaltone ed è l’uomo su cui sembrano puntare maggiormente gli Stati Uniti per giungere ad un accordo con la Serbia nei prossimi mesi.

La nascita del nuovo esecutivo segna una dura sconfitta per Vetëvendosje, arrivato al governo dopo anni di opposizione promettendo grandi cambiamenti. Un governo che ha dovuto fin da subito affrontare l’emergenza coronavirus: la crisi di governo in piena emergenza ha attirato numerose critiche, soprattutto da parte dei paesi europei, in contrasto con la linea americana. Ora, il partito di Kurti, il cui gradimento è sensibilmente cresciuto negli ultimi mesi e che punta su nuove elezioni per confermare la posizione di primo partito, promette battaglia, attraverso manifestazioni di piazza contro il ritorno della vecchia classe dirigente. I prossimi mesi saranno sicuramente caldi per la politica kosovara.

Foto: Veriu.info

Chi è Andrea Zambelli

Andrea Zambelli è uno pseudonimo collettivo usato da vari membri della redazione di East Journal.

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