La mattina di domenica 22 marzo una serie di scosse sismiche, la più forte di magnitudo 5.3 sulla scala Richter, ha colpito la città di Zagabria. La popolazione della capitale croata si è riversata in strada, dove le temperature in questa fredda mattina di marzo sono prossime allo zero, e dove sono ancora attive le misure per contrastare l’emergenza COVID-19. Si attendono indicazioni da parte delle autorità per far fronte alla situazione.
L’epicentro del terremoto è stato individuato nel sobborgo di Kasina della municipalità di Zagabria, a 10 km a nordest dal centro cittadino. Le scosse sismiche sono state avvertite in varie località della Croazia, dalla settentrionale Varazdin, fino a Pola in Istria e Zara in Dalmazia. Il terremoto di questa mattina 22 marzo 2020, è il più forte in Croazia dal terremoto di Zagabria del 1880.
Le prime notizie estremamente parziali di vittime e danni alle abitazioni, riportano di un ragazzo di quindici anni grave in ospedale e di danni severi alle abitazioni, specialmente ai palazzi più antichi del centro cittadino. Danni rilevanti sono stati documentati anche al policlinico Rebro, il più grande ospedale di Zagabria.
Nel quadro della lotta al COVID-19, la Croazia aveva emanato disposizioni per la chiusura totale di ristoranti, caffè e tutte le attività ricreative lo scorso mercoledì 18 marzo. Ieri, sabato 21 marzo, con l’intento di contenere la pandemia, le autorità della protezione hanno interrotto tutte le connessioni intra-cittadine in Croazia e disposto la chiusura degli spazi pubblici (quali parchi e giardini). La Croazia conta ad oggi 206 casi di COVID-19 ospedalizzati e in aumento.
Questa mattina 22 marzo, a seguito del terremoto, la protezione civile ha invitato la popolazione a uscire in strada, ad aspettare l’intervento delle autorità e a non rientrare nelle abitazioni. I cittadini sono ora in attesa di ulteriori indicazioni da parte delle autorità.
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