Il 3 e il 4 febbraio il presidente francese Emmanuel Macron ha visitato la Polonia per la prima volta dall’inizio del suo mandato. Salutata da molti, incluso il presidente polacco Duda, come una “svolta”, la visita ha posto le basi per future collaborazioni ma non ha chiuso del tutto i vari contenziosi fra Varsavia e Parigi.
La situazione
I rapporti fra Francia e Polonia sono, eufemisticamente, freddi, in larga misura a causa delle forti critiche che Macron ha indirizzato a più riprese verso il governo polacco, riguardo alle controversie con l’Ue per le infrazioni dei trattati europei da parte di Varsavia. Ma le recenti vicende della Brexit hanno spinto Parigi a cercare di rafforzare i suoi legami con l’Europa centrale e orientale.
Pur ricordando che i fondi europei, fondamentali per l’economia della Polonia, devono dipendere dal rispetto dei valori dell’Unione, Macron ha sostenuto che “la Francia non intende insegnare nulla a nessuno” e che la questione non è fra Varsavia e Parigi, ma fra Varsavia e Bruxelles. Tra gli addetti ai lavori queste parole sono sembrate un atto di distensione tra i due paesi e il tentativo di rilancio dei rapporti si articola ora su tre vettori fondamentali: difesa, economia, allargamento dell’Ue.
Difesa
La difesa è un settore vitale per le ambizioni francesi. La Francia ha recentemente aumentato la vendita di armi sui mercati europei, con una crescita del 30% fra il 2017 e il 2018. Parigi ha promosso sforzi congiunti a livello comunitario in questo settore e una maggiore indipendenza europea nella difesa.
La Polonia è storicamente di tutt’altro avviso. Mentre Macron intende dialogare e cooperare con Mosca, nel paese c’è un generale consenso nel considerare la Russia come un avversario, da contenere con il sostegno della Nato. Per queste ragioni, Varsavia si è sempre tenuta ai margini dei progetti di difesa comune e non intende rinunciare a comprare armi da Washington: l’ultimo acquisto si è concretizzato pochissimi giorni prima della visita di Macron.
Durante la visita, Macron ha cercato di avvicinarsi alle posizioni polacche, dicendosi “né pro-americano né pro-russo, ma pro-europeo” e sostenendo che i progetti di difesa europea sono “complementari, non alternativi alla Nato”. Varsavia, che sta conducendo un enorme programma di riammodernamento delle forze armate, è interessata a partecipare: il progetto franco-tedesco MGCS, mirato a costruire una nuova generazione di carri armati, potrebbe ora includere anche la Polonia.
La collaborazione franco-tedesco-polacca dovrebbe aumentare, ravvivando il cosiddetto “Triangolo di Weimar”, una collaborazione militare, e non solo, da tempo bloccata, che dopo la Brexit sembra ricevere un nuovo respiro. Macron ha annunciato che un summit del triangolo si terrà nel luglio di quest’anno.
Economia
Le relazioni commerciali bilaterali fra i due paesi sono solide e le aziende francesi si classificano al quarto posto per volume di investimenti in Polonia.
Uno dei temi caldi è stato l’abbandono del carbone: Macron ha sostenuto che la Polonia dovrà avere accesso prioritario al “fondo per una transizione giusta”. Questo è un notevole supporto per Varsavia, che ha fatto dell’accesso a questi finanziamenti un obiettivo fondamentale della sua trattativa per il Green Deal europeo.
I due paesi, inoltre, hanno interessi convergenti per quanto riguarda l’energia atomica. La Francia ha ottenuto che il nucleare sia considerato una legittima fonte di energia all’interno del Green Deal, mentre la Polonia ha manifestato grande interesse nel dotarsi di future centrali, con i francesi che potrebbero partecipare attivamente alle trattative per la loro eventuale costruzione.
Sia la Francia che la Polonia hanno forte interesse a raggiungere accordi informali in vista delle durissime trattative per il budget UE 2021-2027. Parigi e Varsavia hanno una certa conformità di vedute anche per quanto riguarda la politica agricola comune dell’UE: entrambi i paesi intendono difenderne il budget da possibili tagli ventilati da altri stati membri. Inoltre, Polonia e Francia concordano nell’imposizione di tasse sui giganti del web e nella lotta contro i paradisi fiscali.
Allargamento
La Polonia sostiene con grande forza l’allargamento dell’UE. Una posizione non molto condivisa da Parigi, come visto recentemente per le questioni balcaniche. A segnare le differenti posizioni strategiche dei due paesi sulla questione ci ha pensato il presidente polacco. Duda ha ricevuto il suo pari della Nord Macedonia Stevo Pendarovski, riaffermando il supporto polacco per l’accesso di Skopje alla UE.
Un serio riavvicinamento fra Parigi e Varsavia dipenderà anche dalla disponibilità francese ad accettare l’allargamento verso sud-est, una mossa che farebbe sentire la Polonia più sicura nei confronti di una Russia sempre più assertiva con il suo vicinato. Almeno nei Balcani, Berlino sostiene Varsavia e le pressioni che arrivano da quasi tutta l’UE potrebbero finalmente convincere Macron a capitolare.
Foto: Twitter @JagiellonskiUni via Euractiv.pl