DEL MEGLIO DEL NOSTRO MEGLIO: I nostri articoli più letti (e non) del 2019

Un anno denso di avvenimenti quello che volge al termine, ma è giusto fare una selezione. Proponiamo quindi alcuni articoli da (ri)leggere tra quelli più letti e tra quelli, secondo noi, più interessanti. Non troppa roba, sennò scappa la voglia. Ecco qui:

L’ARTICOLO PIU’ LETTO

L’articolo più letto dell’anno è “Un secolo di disastri in Moldavia“, del nostro Direttore editoriale, Francesco Magno, sui rapporti tra Moldavia e Romania e i mai sopiti sogni di riunire i due paesi. Ma non è la prima volta che Bucarest sbaglia l’approccio nei confronti del suo vicino nord-orientale.

PEZZONI CALDI CALDI

Il premio Nobel per la Letteratura a Peter Handke, scrittore austriaco distintosi per il suo sostegno a Milosevic e la negazione di Srebrenica, è stato forse l’evento politico e culturale più significativo dell’anno per quanto riguarda l’area balcanica. Proponiamo un commento del nostro Direttore responsabile, Matteo Zola: “Premio Nobel a Peter Handke, l’uomo che nega Srebrenica”.

Ha fatto poi molto discutere la risoluzione europea che, secondo molti osservatori, equipara nazismo e comunismo. Ma è davvero così? Un pezzo a quattro mani di Francesco Magno e Matteo Zola prova a rispondere a questo delicato quesito: “Ma quale equiparazione tra nazismo e comunismo? La solita miopia“.

La guerra in Siria ha visto inoltre un momento significativo nel ritiro americano dai settori controllati dai curdi, segnando di fatto la fine del Rojava: “I curdi si accordano con Mosca e Damasco, è la fine del Rojava“.

ALTRO SUI BALCANI

Rimanendo in ambito balcanico, da leggere l’aspra e acuta riflessione del nostro Vicedirettore, Giorgio Fruscione, su come l’amministrazione progressista di Belgrado stia portando avanti un urbicidio contro la capitale serba: un’esaltazione del cemento e del kitsch a danno degli spazi verdi e degli stessi cittadini: “Serbia, l’urbicidio progressista di Belgrado

Un pezzone è poi stato “No, Milosevic non ha fatto anche cose buone“, di Giorgio Fruscione. Uno di quei pezzi che, a distanza di vent’anni, fanno ancora inc****re i molti (troppi) sostenitori del leader serbo, su cui non ricade solo la responsabilità della guerra, ma anche di essersi indebitamente appropriato della memoria jugoslava stravolgendone l’essenza e compromettendone la memoria. Dello stesso tenore, e idealmente collegato al precedente, un articolo di Pierluca Merola: “I bombardamenti Nato sulla Serbia erano inevitabili?

RUSSIA E UCRAINA

In Ucraina è stato l’anno di Zelensky, il comico diventato presidente, che molti interrogativi ha sollevato. Un commento di Oleksiy Bondarenko: “E se un comico potesse salvare il paese?

Un articolo dell’anno scorso che ha riscosso notevole successo anche quest’anno è “No, ucraino e russo non sono la stessa cosa”, di Claudia Bettiol, a dimostrare che l’interesse per la regione non è solo politico ma anche culturale.

FACCENDE EUROPEE

Il 2019 è stato anche l’anno delle elezioni europee. Si è molto discusso dei populismi dell’Europa orientale ma noi preferiamo un argomento meno comune: “Europa: il problema è il nazionalismo tedesco (anche se nessuno lo dice)” a firma del nostro Direttore, Matteo Zola.

TRENT’ANNI FA IL 1989

Ma questo è stato soprattutto l’anno del trentennale dalla caduta del Muro di Berlino. Un evento che ha portato a numerosi articoli, di taglio diverso, a riflettere su quell’eredità e sul legame tra passato e presente in Europa orientale. Ci limitiamo a segnalare:

No, l’est non è brutto, sporco e cattivo;

Uno spettro si aggira per l’Europa, o forse no?;

Quando Orban era un liberale, parabola di un uomo e di una generazione;

La Primavera di Praga che non abbiamo capito, una lezione per il presente;

4 giugno 1989. Le prime elezioni semilibere in Polonia;

I romeni volevano il comunismo con le banane.

ALTRE ATTUALITA’

Molti altri i temi da ricordare, dalla rimozione della statua di Impre Nagy a Budapest, all’assassinio del sindaco di Danzica, al dialogo tra Kiev e Mosca sul Donbass, fino a un originale articolo sui vangeli apocrifi, ma l’elenco diventerebbe troppo lungo. Per i più curiosi, il nostro archivio è a vostra disposizione.

Chi è redazione

East Journal nasce il 15 marzo 2010, dal 2011 è testata registrata. La redazione è composta da giovani ricercatori e giornalisti, coadiuvati da reporter d'esperienza, storici e accademici. Gli articoli a firma di "redazione" sono pubblicati e curati dalla redazione, scritti a più mani o da collaboratori esterni (in tal caso il nome dell'autore è indicato nel corpo del testo), oppure da autori che hanno scelto l'anonimato.

Leggi anche

Estival festival est Europa

Ce l’abbiamo fatta. Ecco Estival, il festival dell’est Europa di Trento

Estival, il festival dell'est Europa che da mesi stiamo organizzando, è pronto. Due giorni di appuntamenti a Trento, il 10 e 11 novembre prossimi. Con un pensiero ai lettori che ci hanno sostenuto...

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com