La condanna a morte contro Alyaksandr Asipovich, 37enne di Babruysk condannato per duplice omicidio, è stata eseguita tramite fucilazione martedì 17 dicembre, ha riferito il quotidiano Kamertsyïny Kourier citando Olga Ivanova, procuratrice regionale di Mogilev .
L’esecuzione è stata condannata dal Consiglio d’Europa. “Chiediamo alla Bielorussia di abolire la pena di morte o almeno di introdurre una moratoria. La morte non è giustizia“, ha scritto il portavoce del Consiglio d’Europa Daniel Höltgen.
Almeno quattro persone sono state giustiziate in Bielorussia nel corso del 2019. Tra questi, in giugno, Alyaksandr Zhylnikau, condannato per triplice omicidio. Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, che governa il paese dal 1994, ha dichiarato a novembre che la pena di morte in Bielorussia può essere abolita solo dopo un referendum.
Le condanne a morte in Bielorussia sono eseguite nel più grande segreto: la data dell’esecuzione non è resa pubblica, i corpi dei prigionieri non vengono restituiti alle famiglie e nessuna informazione viene comunicata sul luogo della loro sepoltura. Secondo le organizzazioni per i diritti umani, oltre 400 persone sono state condannate a morte in Bielorussia dall’indipendenza nel 1991.
Nel 2016 l’Unione europea ha revocato la maggior parte delle sanzioni contro Minsk, in particolare per incoraggiare il rispetto dei diritti umani nel paese. L’UE e la Bielorussia stanno inoltre per firmare nel 2020 un accordo di riammissione e un accordo di facilitazione dei visti.
Come ricorda Amnesty International, tre quarti dei paesi del mondo hanno abolito o sospeso la pena di morte. La Bielorussia resta l’ultima in Europa.
FOTO: Radio Free Europe
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