Da KIEV – A pochi giorni dal summit del “Quartetto di Normandia”, che si terrà lunedì 9 dicembre e vedrà il primo tête-à-tête tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin, le due rispettive aziende petrolifere statali hanno firmato il rinnovo dell’accordo sul transito del petrolio russo verso l’Europa attraverso l’Ucraina.
Un rinnovo decennale
Il rinnovo del contratto sul transito del petrolio russo attraverso l’Ucraina verso l’Europa, oggetto di diversi recenti colloqui bilaterali mediati dall’UE, è stato firmato alla quarta edizione della conferenza internazionale sull’energia e sul petrolio tenutasi a Zagabria in questi giorni e organizzata da Transneft. Siglato il 3 dicembre dal direttore generale Mykola Gavrylenko dell’azienda ucraina Ukrtransnafta e dal vicepresidente Sergej Andronov della russa Transneft, l’accordo avrà nuovamente una validità di dieci anni ed entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2020.
Secondo le dichiarazioni, i principi di cooperazione tra le due parti rimangono invariati, in particolare per quanto concerne la procedura di pagamento dei servizi e i meccanismi di trasporto concordati in precedenza. Tuttavia, oltre al rinnovo decennale del contratto, la cui scadenza era prevista per il 31 dicembre 2019, l’accordo contiene un documento supplementare che tiene conto delle ultime disposizioni aggiornate relative ai servizi di trasporto di petrolio nella regione.
Un summit esclusivo sul conflitto
Nonostante il programma delle negoziazioni di lunedì prossimo sia ancora in fase di elaborazione, la questione relativa al transito del petrolio nei territori ucraini non sarà, molto probabilmente, oggetto di discussione al summit del Quartetto. I leader di Francia, Germania, Russia e Ucraina, che si incontreranno a 3 anni di distanza, avranno perciò modo di focalizzare la loro attenzione sulla risoluzione del conflitto nei territori orientali dell’Ucraina.
Il prerequisito per l’incontro del Quartetto, infatti, è stata la firma, da parte dell’Ucraina, della formula Steinmeier che integra gli accordi di Minsk, avvenuta lo scorso 1° ottobre. Essa prevede lo svolgimento di nuove elezioni democratiche nei territori delle repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk sotto il controllo dell’OSCE e l’entrata in vigore della legge sullo “status speciale” il cui rinnovo, ricordiamo, scade il prossimo 31 dicembre. Le elezioni non avranno luogo se non con il completo ritiro di entrambi gli eserciti dalle linee di contatto e l’instaurazione del cessate il fuoco. Tra giugno e ottobre il ripiegamento delle forze armate è già avvenuto nei pressi di Stanica Luhanska, Zolote, Petrivske e Bogdanivka.
I rispettivi presidenti dell’Ucraina e della Federazione russa hanno già avuto modo di confrontarsi negli ultimi mesi al telefono, ma l’appuntamento di lunedì sarà il loro primo tête-à-tête.
Immagine: Mirror Weekly