Sorvolando la costa dalmata, ci si accorge di come l’Hajduk Spalato e la sua Torcida abbiano monopolizzato la fantasia cromatica di quei luoghi. Ogni ambiente pitturabile, ogni muro vittima di street art riporta il triplice croma del ribelle balcanico in salsa spalatina: rosso, blu e bianco. Eppure facendo attenzione, più o meno a metà strada fra Spalato e Zara, si noterà un’inattesa macchia arancione. Non è un errore, non è un’illusione ottica: è solo Šibenik. Più famosa per il basket che per il calcio, la città ha regalato al mondo uno dei migliori cestisti del vecchio continente, Dražen Petrović. Tuttavia non di sola pallacanestro vive la città e la squadra di calcio dell’HNK Šibenik è una realtà molto radicata, con tanto di gruppo ultras, i Funcuti, e con una sentitissima rivalità con il vicino “Golia”, l’Hajduk Spalato.
Una rivalità molto accesa
Per motivi calcistici e storici c’è una rivalità molto accesa tra i Funcuti e la Torcida. Anche per questo le attenzioni cittadine guardano più verso Zagabria, che verso gli ingombranti colleghi del sud. Si racconta che anni fa Zdravko Mamić, patron della Dinamo, nel tentativo di far stringere ancor di più l’alleanza Dinamo-Šibenik, regalò un migliaio di seggiolini nuovi da installare nello Stadion Šubićevac dove gioca l’HNK Šibenik. Dal canto loro i Funcuti hanno avuto modo di rafforzare il già radicato odio verso l’Hajduk. Secondo i tifosi, la squadra di Spalato all’inizio del 2000 ha acquistato dei giocatori dallo Šibenik senza pagarli o pagandoli poco, facendo andare la squadra quasi vicino al fallimento. Ma non è solo quello. Nell’egemonia spalatina sulla Dalmazia, Šibenik si ribella, essendo stata l’unica città insieme a Dubrovnik a non essere mai stata conquistata dai Turchi (grazie al suo sistema di fortezze). Difende ancora la sua autonomia, rifiutando di allinearsi a Spalato, anche solo nel calcio. L’unica dominazione, che si ricordi, è stata quella della Repubblica veneziana avvenuta tramite un accordo commerciale. E anche lì la città godeva di una sorta di autonomia amministrativa.
Il passato jugoslavo
Fondata nel 1932, la squadra non ha mai brillato particolarmente ai tempi della Jugoslavia unita, facendo su e giù fra la seconda divisione e la terza serie, quella regionale. Nel 1983-84, la squadra arrivò soltanto tre punti dietro al Čelik Zenica, perdendo per poco l’accesso alla prima divisione. Quello fu senza dubbio il migliore anno della storia dei Narančasti, gli “Arancioni”. Da ricordare anche la stagione 1957, quando lo Šibenik raggiunse la semifinale di Coppa nazionale, eliminato però dal Partizan Belgrado con un roboante 7-0. Con la dissoluzione della Jugoslavia, le cose sono un po’ cambiate in riva all’Adriatico e la squadra ha disputato molti campionati di prima divisione croata, come ad esempio dal 1992 al 2003. Nel 2010, arriva il quarto posto e la conseguente possibilità di disputare le Coppe Europee (nonché una finale di coppa nazionale persa, con – indovinate? – l’Hajduk). Nel primo turno, gli arancioni eliminano i maltesi dello Sliema Wanderers, ma capitolano al secondo contro l’Anothosis, anche se solo ai supplementari.
Il presente non proprio esaltante
Dopo quell’exploit la squadra è sprofondata nelle serie minori, coinvolta in una grande crisi economica, che l’ha portata fino in terza divisione. Categoria dalla quale, lo Šibenik è risalito non senza difficoltà, fino a perdere lo scorso anno lo spareggio per tornare nella Serie A croata. La stagione 2018-19 è stata anche l’occasione, finalmente, per lo scontro in Coppa nazionale, proprio con l’Hajduk. In una città praticamente militarizzata, i Funcuti (che in dialetto significa più o meno, i cattivi ragazzi, i ragazzacci) si sono trovati di fronte la Torcida dell’Hajduk, dopo tanti anni di assenza. E’ sempre stato uno scontro da Davide contro Golia, ma non è del tutto unidirezionale. Se a Spalato dici che provieni da Šibenik le persone ti rispondono male anche a prescindere dallo sport, dove li considerano dei veri e propri traditori perché sono dalmati, ma preferiscono la Dinamo.
Il futuro indiano
Da settembre 2019, l’HNK Šibenik è entrato in una nuova era: la proprietà non sarà più il Comune, ma un privato: la compagnia indiana Paramount Group. Questo ha portato sicuramente entusiasmo, ma c’è chi vede in questa mossa anche un interesse per l’ex area industriale. Insomma un modo per farsi pubblicità e preparare il terreno a investimenti ben più importanti. Dubbi confermati anche da quelle che sembrano essere state le prime parole pronunciate durante la firma del contratto, ovvero il fatto che acquistare la squadra significasse giocare in uno dei più importanti campionati europei. L’obiettivo è comunque quello di tornare in prima divisione e in Europa. Il cielo si è schiarito su Šibenik, ma il sole non è ancora tornato.