ROMANIA: E’ caduto il governo, di nuovo

Pochi minuti fa il governo romeno guidato da Viorica Dancila del partito social-democratico (PSD) è stato sfiduciato dal Parlamento. La mozione di sfiducia è stata presentata dai partiti d’opposizione dopo che l’alleato del PSD, l’Alleanza dei liberali e dei democratici (ALDE) ha abbandonato la coalizione a seguito di uno scontro personale tra il suo leader Calin Popescu Tariceanu e la premier Dancila.

Tariceanu sperava di essere sostenuto anche dal PSD nelle elezioni presidenziali del prossimo novembre, ma si è scontrato con la ferrea opposizione di Dancila, che invece ha avocato a sé la candidatura. Lo scontro tra i due ha portato allo sfaldamento della coalizione e alla conseguente mozione di sfiducia.

E’ il terzo esecutivo di questa legislatura (iniziata a dicembre 2016) a cadere, ma se nei primi due casi si era trattato di una sfiducia interna del PSD al suo stesso premier (prima Sorin Grindeanu, poi Mihai Tudose) adesso, per la prima volta, il governo viene sfiduciato dal Parlamento.

“E’ finita l’epoca Dragnea”

Molti parlamentari dell’opposizione hanno gioito per quella che hanno definito “la fine dell’epoca Dragnea”. Viorica Dancila era stata infatti scelta dall’ex leader PSD, oggi in carcere dopo la condanna ricevuta a maggio scorso per abuso d’ufficio. Si tratta della più grave sconfitta subita dai social-democratici negli ultimi anni.

Un crollo che aveva avuto alcune chiare avvisaglie nei mesi scorsi: l’arresto di Dragnea e, soprattutto, la clamorosa sconfitta alle elezioni europee. Il crollo del suo esecutivo assesta un colpo durissimo alla già scarsa credibilità di Viorica Dancila, già data molto in ritardo nei sondaggi delle presidenziali rispetto al presidente uscente Klaus Iohannis, ritenuto dai più il favorito alla vittoria finale.

E adesso?

Difficile dire cosa accadrà adesso. Verosimilmente già nei prossimi giorni inizieranno le consultazioni dal presidente Iohannis per la formazione di un nuovo governo. Sarà tuttavia molto difficile trovare una maggioranza per un governo politico. Il leader del partito nazional-liberale, Ludovic Orban, è uno dei papabili candidati al posto di premier, ma non è da escludere neanche la nomina di un nome più neutrale. Iohannis dovrà gestire con cautela questa fase delicata, emersa proprio quando la campagna elettorale per le presidenziali sta per entrare nel vivo.

Il futuro politico di Dancila appare ormai segnato: il colpo di grazia verrà con ogni probabilità fornito dalla tornata elettorale di novembre. Inizia adesso una nuova lotta di potere all’interno del PSD, da seguire con attenzione. Chi ne uscirà vincitore diventerà senza dubbio uno dei nuovi protagonisti della vita politica romena.

Foto: DW

Chi è Francesco Magno

Ha conseguito un dottorato di ricerca in storia dell'Europa orientale presso l'università di Trento. E' attualmente assegnista di ricerca presso la medesima università. E' stato research fellow presso il New Europe College di Bucharest e professore di storia dell'Europa orientale presso l'università di Messina. Si occupa principalmente di storia del sud-est europeo, con un focus specifico su Romania, Moldavia e Bulgaria.

Leggi anche

estrema destra non sfonda

ROMANIA: Neanche nei Carpazi sfonda l’estrema destra

La coalizione di governo formata dai due maggiori partiti della Romania ha retto bene l’urto del doppio appuntamento elettorale e l’estrema destra non ha sfondato. Ma cambierá qualcosa nei prossimi mesi? 

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com