…. fora ij sold, sgancia le palanche, dame doi lire, caccia li picci, oppure dicci perché non dovresti darci un piccolo contributo – vuoi una rosa? – giusto quei cinquanta centesimi che ci mancano per il biglietto del treno, anche meno, basta il pensiero.
Che poi sapete, è pur vero che ci pagano Soros, la Nato, il Cremlino, e tu cretino a sostenerci. Ma è tutta una copertura, non vedi? Noi siamo i tirapiedi di qualsiasi padrone, ci vantiamo di essere liberi e tutto, ma sotto sotto c’è impulse. E se qualcuno ruba un fiore per noi, è di plastica. Quindi aiutaci, dai. Fai una piccola offerta e noi ti diremo ancora che non abbiamo fondi né editori, che siamo tutti volontari, giovani d’età e precari, ma è una bugia a fin di bene: per farti fare una buona azione, aiutare l’informazione indipendente, senza pubblicità e senza fondazioni, senza editori e senza padroni, lontana dal conformismo e dalle parole d’ordine della nostra epoca, poveri di soldi ma ricchi di idee.
Ti diremo ancora di saltare il Muro, quello che invisibile divide l’Europa, quello che lascia fuori i disperati, quello che pretende di salvarci dall’invasione, dall’etnica sostituzione, dall’assalto degli affogati. Sono dieci anni che tiriamo a campare, e come ogni siamo a qui a chiederti se un altro anno lo si vale. E qui ci va una rima finale, qualcosa per dire
ancora.
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