I principali partiti politici albanesi, il partito socialista al governo (PSA, centrosinistra) e il partito democratco all’opposizione (PDA, centrodestra) hanno raggiunto un accordo mediato dal Parlamento europeo nel dicembre scorso per porre fine ai sei mesi di boicottaggio del parlamento da parte dell’opposizione. L’accordo prevede il rientro dell’opposizione in aula e la ripresa del normale funzionamento del parlamento, l’impegno a rispettare le sentenze delle Corti costituzionali ed un’iniziativa congiunta, da condurre con l’assistenza delle istituzioni europee per impedire che persone con un passato criminale possano essere elette quali membri del parlamento o nominate in alti incarichi pubblici.
Ma mentre il boicottaggio è stato chiuso, l’opposizione minaccia di non partecipare alle prossime elezioni per il governo locale. Maggioranza e opposizione restano profondamente divisi sulla riforma della ripartizione amministrativa del paese, che è stata intrapresa unilateralmente dal governo di centro-sinistra guidata da Edi Rama nel mese di luglio. Questa riforma ha ridotto il numero dei comuni da 380 ad appena 61. L’opposizione, guidata dal Partito Democratico rifiuta questa riforma in quanto “incostituzionale”, anche se in verità la Corte costituzionale ha rigettato queste pretese. Tuttavia, secondo l’opposizione la riforma è stato progettato in modo tale da favorire il partito socialista di Edi Rama alle elezioni locali del 21 giugno ed è per questo motivo che minaccia di boicottare le urne.
Nel frattempo, lo scorso anno, il governo di Edi Rama ha intrapreso una serie di riforme, il cui obiettivo era quello di rafforzare lo stato di diritto, un requisito fondamentale per il progresso dell’Albania verso l’adesione all’Unione europea. Negli ultimi mesi il governo albanese ha lanciato una campagna per la legalità prendendo l’esempio del controllo del territorio (case e palazzi abusivi,ecc.) e del pagamento delle bollette elettriche come punto di partenza. Tanta gente che non aveva mai pagato l’elettricità si è trovata non solo ingiunzioni di pagamento, ma anche alcuni giorni di carcere. Tuttavia non sono mancati anche casi dove le misure “repressive” adottate dal governo Rama hanno favorito il non rispetto dei diritti umani.
Nel 2015, il successo di queste riforme sarà chiaro, rafforzando o indebolendo le possibilità di Tirana per aprire i negoziati di adesione con Bruxelles. Ma prima di accettare, i funzionari dell’UE hanno detto espressamente che vogliono vedere un indubbio successo nella lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione.
Una delle principali aree di riforme chieste dall’Unione europea è il sistema giudiziario, che è universalmente percepito come corrotta e soggetta a pressioni politiche. Tuttavia, la riforma del sistema giudiziario [in quanto legge da approvare a maggioranza qualificata, ndr] ha bisogno del consenso dell’opposizione, la quale ha boicottato il parlamento per quasi la metà del 2014. Ora che la campagna elettorale si avvicina, ci sono poche probabilità che un consenso su una grande iniziativa di riforma può essere raggiunto nel prossimo futuro tra democratici e socialisti.