La prima visita all’estero del neopremier albanese Edi Rama a Bruxelles indica la costante priorità dell’Albania e dei suoi governi di aderire entro i prossimi dieci anni all’Ue. L’Albania ha fatto dei progressi notevoli in alcune delle aree indicate dalla Commissione europea.
Questa conferma viene anche dalle parole del presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, al termine del primo incontro con Edi Rama: “Penso che l’Albania, in linea di principio, possa raggiungere lo status di paese candidato all’adesione entro l’anno”. Secondo Barroso, dopo il corretto svolgimento delle ultime elezioni l’obiettivo per Tirana ”è a portata di mano”, anche se saranno necessari ”ulteriori sforzi”, nel campo della lotta contro la corruzione ed il crimine organizzato.
Se l’Albania vuole raggiungere l’obiettivo di diventare ufficialmente paese candidato all’adesione entro l’anno ”i prossimi passi saranno critici per la nostra valutazione, quindi non c’è tempo da perdere e le prossime settimane saranno cruciali”, ha spiegato Barroso. ”Si tratta di uno sforzo molto importante – ha ricordato il presidente della Commissione Ue – che richiede la mobilitazione di tutti gli albanesi”, cioè non solo del governo, ma anche di opposizione e società civile.
Ovviamente per procedere sulla strada che porterà l’Albania verso l’Unione europea, il leader socialista, Edi Rama, dovrà perseguire oggi quest’obiettivo con molta determinazione. In un intervista ad Euronews, il nuovo primo ministro ha detto: “Abbiamo fatto moti progressi, ma c‘è ancora molto da fare e spero che nei prossimi dieci anni quest’ambizione possa trasformarsi in realtà e l’Albania possa diventare membro dell’Unione”.
Certamente l’entrata del Paese all’Ue non puo’ essere un percorso con delle scorciatorie. Prima di tutto il cammino verso l’UE è anche un percorso verso l’inclusione, cooperazione e l’impegno di tutti i fattori in atto per trasformare il muro in un ponte. E’ l’UE ha un’arma importante a disposizione per motivare non solo il governo albanese, ma di tutti i governi dei paesi dei Balcani Occidentali che aspirano ad aderire nell’Ue: quella di condizionare i governi nel fare le riforme necessarie per essere nei criteri di Copenaghen. Le regole dell’Ue sono molto severe.
L’Albania e tutti i paesi dei Balcani occidentali che richiedono di aderire nell’Ue devono avviare e realizzare riforme per avere istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, i diritti dell’uomo, lo stato di diritto, il rispetto delle minoranze e la loro tutela. Ma anche che l’intero processo di riforme deve essere sostenibile, inclusivo e indirizzato dal consenso, a beneficio di tutti i cittadini albanesi.
La nuova opposizione del Partito Democratico guidata da Lulzim Basha ha dichiarato l’intenzione di collaborare in tutte le sedi con il governo di Rama per fare le riforme necessarie al percorso di integrazione europea. Questa posizione del centrodestra albanese di Basha viene in contrasto con la politica precedente dell’opposizione socialista. Solo un dialogo politico costruttivo può portare avanti le necessarie riforme nel percorso di integrazione europeo.
Auguro agli albanesi di rimanere fuori dall’Europa.
E di avere anche la Sicilia fuori dall’Europa
Come Albanese me lo auguro anch’io. Viva l’Unione Albanese invece, nei suoi confini naturali.
Unione Albanese?
Speriamo di smetterla di pensare di confini naturali, non esiste nessun confine naturale. Tutti i confini sono artificiali, variabili, perché i popoli cambiano.
Come albanese liberale, speriamo di entrare in Europa e allo stesso tempo speriamo che l’Europa ritrovi la sua anima multiculturale e solidale.
P.S. auguri per la SIcilia fuori dall’Europa. Credo che dovresti partire convincendo i siciliani.