RIGA – Il ministro degli esteri lettone Edgars Rinkēvičs ha inserito nella lista nera delle persone indesiderate in Lettonia tre famosi cantanti russi, che avrebbero dovuto partecipare al festival “New Wave” (Jaunais Vilnis in lettone, in russo Новая волна) che si svolge ogni anno a fine luglio nella cittadina balneare lettone di Jūrmala e che si è aperto il 22 luglio.
Si tratta dei cantanti Josif Kobzon, Oleg Gazmanov e Alla Perfilova (conosciuta col nome d’arte di Valerija), e sono tre artisti molto popolari in Russia ma anche in Lettonia, dove ogni anno si esibiscono in concerti e partecipano al festival “New Wave” che è un vero e proprio palcoscenico dedicato alle vecchie star della musica russa di epoca sovietica, e che è organizzato ogni anno dal suo patron Igor Krutoy (qui ne abbiamo già parlato diffusamente).
L’organizzazione del “New Wave” è ogn anno al centro di polemiche in Lettonia, perché Jūrmala diventa una specie di zona russa a tutti gli effetti, con ricadute positive dal punto di vista economico, ma con tensioni politiche fra chi è a favore del festival e chi, specie fra i nazionalisti lettoni, ritiene che questa manifestazione sia da vietare in territorio lettone, perché arma di propaganza del “soft power” del Cremlino.
Il ministro degli esteri Rinkēvičs aveva già preannunciato nei giorni scorsi, subito dopo l’abbattimento del boeing malese nei cieli dell’Ucraina, misure relative ad eventuali ospiti russi indesiderati, e adesso ha pubblicato la lista dei nuovi nomi, responsabili di aver difeso e fatto dichiarazioni di sostegno alla politica della Russia in Ucraina.
Josif Kobzon è già la seconda volta che si trova nella “lista nera” degli indesiderati in Lettonia, ed è una persona non grata anche in diversi altri paesi dell’Europa occidentale, negli Stati Uniti, in Canada e in Australia. Pesano nei suoi confronti i trascorsi non solo come deputato del soviet dell’ex Urss, ma anche i sospetti di collaborazione con il KGB, e i suoi stretti legami con Putin e il partito “Russia Unita”, nelle cui liste è stato eletto anche nell’attuale Duma russa.
Il volto di Valerija (vero nome Alla Perfilova) è uno dei simboli del “New Wave”, partecipa da molte edizioni al festival di Krutoy, si esibisce molto spesso in concerti nel territorio lettone ed ha un vasto seguito di pubblico. Ha spesso dichiarato il suo aperto sostegno alle politiche di Putin.
Altro artista colpito dalla lista nera di Rinkēvičs è Oleg Gazmanov, celebre in particolare per la sua canzone “Made in USSR”, un vero inno nostalgico all’impero sovietico perduto: “Ucraina e Crimea, Bielorussia e Moldova – sono i miei paesi. Sakhalin, Kamčatka, gli Urali – sono il mio paese, Krasnodar, la Siberia e il Volga, il Kazakhstan e i Caucasi, e anche i Baltici, sono il mio paese”. Ha partecipato di recente ad una manifestazione nella piazza Rossa a Mosca a sostegno della politica russa in Crimea. Gasmanov era stato già colpito da un provvedimento analogo in Lituania.
La Russia ha subito reagito sul piano diplomatico. Il vice ministro degli esteri russo Sergej Rjabkov ha convocato l’ambasciatrice lettone a Mosca Austra Kurme per protestare contro le misure del governo lettone.
Anche la Lituania nel frattempo ha fatto sapere che potrebbe presto prendere misure analoghe e iscrivere alcuni artisti dello spettacolo russo nella lista delle persone indesiderate.
Gli organizzatori del festival “New Wave” per ora non hanno commentato la decisione del ministero degli esteri lettone. C’è però la presa di posizione di Valerija, che ha manifestato l’intenzione di giungere in ogni caso in Lettonia essendo in possesso di un passaporto con il visto per l’ingresso nel paese baltico, in segno di sfida contro il provvedimento del ministero degli esteri lettone.
Il festival si svolgerà a Jūrmala da oggi al 27 luglio. Quest’anno il “New Wave” parlerà però anche molto italiano: saranno presenti come “special guest” il trio “Il Volo” e Alessandro Safina, mentre nel concorso del festival a rappresentare l’Italia in gara ci sarà Antonio Maggio.
L’anno scorso aveva partecipato, come guest star e anche come membro della giuria del concorso, Toto Cutugno.
complimenti una vera democrazia se la prende anche con la cultura in pieno stile nazi-fascista daltra parte le tre repubbliche baltiche nella seconda guerra mondiale hanno apertamente simpatizzato e colloborato con il terzo reich, quindi la cosa nn stupisce.
Accampare poi tesi che un cantante russo è d’accordo con il proprio paese e con la sua politica, bhe mi sembra veramente ridicolo penso che ogni cittadino possa liberamente esser d’accordo con le linee politiche del proprio paese, non mi sembra questa una colpa.
D’altra parte democrazie che si definiscono tali, che hanno fior di multe da parte della Ue per il non riconoscimento della cittadinanza (quindi senza passaporto) di cittadini di origni russe che a tutti gli effetti sono residenti nelle repubbliche baltiche nati vissuti e cresciuti, ma che hanno la sola colpa di essere russi, direi che nn c’è da stupirsi molto.
Altra storia, altro protagonista, sembra stesso risultato.
Membri del parlamento russi stanno promuovendo una campagna contro il musicista rock Andrei Makarevich, minacciando di toglierli i riconoscimenti ufficiali russi dopo che si è esibito per gli sfollati interni (IDP) in Ucraina orientale la scorsa settimana.
Makarevich, fondatore del gruppo rock Mashina vremeni, è stato invitato da una fondazione di volontariato ucraina per visitare località est ucraine devastate durante il conflitto tra separatisti e le forze governative.
Ha dato un concerto di beneficenza il 12 agosto per i bambini sfollati nella città di Svyatogorsk (Oblast Donetsk). Makarevich ha postato una foto sulla sua pagina Facebook della sala piena di bambini eccitati in piedi che battevano le mani.
“Andrei Makarevich è legato ai fascisti da lungo tempo,” Evgenij Fedorov deputato del partito di governo Russia Unita ha detto al quotidiano governativo “Izvestia”, il 18 agosto. “Ha fatto questa scelta tempo fa, quando si è schierato con i nemici della Federazione russa. ”
Fedorov vorrebbe togliere a Makarevich i suoi numerosi riconoscimenti ufficiali, tra cui l’Ordine “al Merito per la Patria”, massima onorificenza civile della Russia. Il deputato è stato anche il proponente di una legislazione che rimuoverebbe automaticamente tali riconoscimenti da coloro che fanno affermazioni “anti-russe”.