KOSOVO: Imboscata contro EULEX, muore un doganiere lituano

Un ufficiale di polizia dell’Unione europea, di nazionalita’ lituana, il trentacinquenne Audrius Šenavičius di Klaipeda (membro dei servizi doganali lituani dal 2000è rimasto ucciso ieri mattina mentre era di pattuglia in Kosovo. La sparatoria è avvenuta sulla strada che collega Mitrovica, “capoluogo” del Kosovo del nord, con la frontiera serba di Jarinje, nelle vicinanze del villaggio di Zvečan: verso le 07:30 (ora locale) due veicoli della missione, con a bordo sei persone, si sono trovati sotto i colpi d’arma da fuoco. I due veicoli di Eulex trasportavano il cambio giornaliero degli ufficiali di polizia europei di stanza al valico di Jarinje, dove gia’ in passato si erano verificati scontri. Šenavičius è la prima vittima da quando l’UE ha assunto compiti di sicurezza nella regione nel 2008.

La missione Eulex ha condannato il “vile atto di violenza” e ha avviato un’indagine sull’omicidio. La zona dell’imboscata e’ stata isolata. L’alto rappresentante UE per la politica estera, Catherine Ashton, ha espresso le sue condoglianze e condannato il gesto di violenza, dichiarando che “l’Unione Europea è determinata a continuare il suo coinvolgimento e impegno in Kosovo, e proseguira’ nel suo lavoro nel contesto della facilitazione del dialogo. Faccio appello a tutte le parti affinchè raddoppino gli sforzi per la messa in atto degli accordi raggiunti, per la normalizzazione delle relazioni e per il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione nel nord del Kosovo”.

“La normalizzazione ha nemici che preferiscono i vecchi metodi“, ha commentato il viceministro degli esteri del Kosovo, Petrit Selimi. L’omicidio è stato pesantemente condannato anche dal governo di Belgrado. Secondo il ministro serbo per il Kosovo e Metochia, Aleksandar Vulin, “chiunque abbia fatto cio’ è il peggior nemico dei serbi e della Serbia, e chiedo il sostegno di tutti i cittadini del Kosovo per aiutarci velocemente a trovare i responsabili affichè siano puniti”. Secondo Vulin, “l’obiettivo degli autori di questo crimine è di innescare violenza in Kosovo e Metochia, impedire ai serbi di partecipare alle elezioni e rimanere in Kosovo, e danneggiare il cammino della Serbia verso l’UE”.

Il Kosovo ha dichiarato l’indipendenza dalla Serbia nel 2008, e la missione Eulex ha da allora preso il controllo dei servizi di polizia, giustizia e dogana. Il nord del Kosovo, a maggioranza serba, tuttavia è rimasto fuori dal controllo delle autorita’ di Pristina. L’accordo di normalizzazione delle relazioni tra Serbia e Kosovo, firmato nell’aprile 2013 a Bruxelles, prevede che la regione di Mitrovica rientri sotto l’autorita’ di Pristina, in cambio di larghi spazi di autonomia amministrativa e giudiziaria.

In novembre si terranno le elezioni municipali in tutto il Kosovo, incluso il nord. Tanto il governo di Belgrado quanto quello di Pristina hanno spinto la popolazione serbo-kosovara a partecipare, ma diversi politici locali spingono invece al boicottaggio. Pochi giorni fa i membri del consiglio comunale serbo di Zvečan avevano annunciato di non riconoscere l’indizione delle nuove elezioni municipali da parte delle autorita’ di Pristina.

La Serbia ha ottenuto lo status di paese candidato all’UE, e iniziera’ i negoziati di adesione entro gennaio 2014, secondo gli ultimi accordi tra i 28. Il Kosovo, ugualmente, dovrebbe avviare i negoziati per un Accordo di stabilizzazione e associazione (ASA) che dia un quadro legale alle relazioni tra Bruxelles e Pristina, nonostante cinque paesi membri UE ancora non ne riconoscano l’indipendenza.

La Lituania, paese d’origine del poliziotto Eulex ucciso, presiede in questo semestre il Consiglio dell’Unione Europea. Le bandiere europee all’ingresso dell’edificio del Consiglio, a Bruxelles, sono a mezz’asta. Vilnius non gode di ottimi rapporti con Belgrado, a causa della rivalita’ diplomatica per l’elezione del presidente dell’assemblea generale ONU, nel 2012, e per via di questioni commerciali (la fallita privatizzazione della birreria Beogradska) che hanno rimandato fino a quest’estate l’entrata in vigore dell’Accordo ASA tra UE e Serbia. I rapporti tra i due paesi rischiano di diventare ancora piu’ tesi a seguito dell’incidente di Zvečan.

Foto: Poliziotti europei alla frontiera di Jarinje. Autore: EEAS, via Flickr

Chi è Davide Denti

Dottore di ricerca in Studi Internazionali presso l’Università di Trento, si occupa di integrazione europea dei Balcani occidentali, specialmente Bosnia-Erzegovina.

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