UCRAINA: Cecchini dell'opposizione a Maidan? La telefonata è infondata

Tutto era iniziato con un’intercettazione telefonica, fatta trapelare il 5 marzo da alcuni ufficiali dei servizi segreti ucraini rimasti fedeli a Yanukovych. Nella telefonata, il ministro degli esteri estone Urmas Paet informava la rappresentante UE per la politica estera, Catherine Ashton, di ciò che aveva sentito durante la sua ultima visita a Kiev, riferendo la sua interpretazione di un colloquio avuto con Olga Bohomolets, responsabile dei servizi medici sul Maidan e a cui era stato offerto un posto da ministro per gli affari umanitari (poi rifiutato) nel governo di coalizione di Arseniy Yatsenyuk.

“Olga dice che le persone uccise dai cecchini, i poliziotti e i manifestanti, sono stati uccisi dagli stessi cecchini. Mi ha fatto vedere delle foto, ha i referti dei dottori che dicono che si tratta dello stesso tipo di proiettili. Ed è preoccupante che la nuova coalizione [di governo] non voglia indagare questi fatti. C’è la percezione sempre più forte che dietro i cecchini non ci fosse Yanukovich, ma qualcuno della nuova coalizione”. Lapidaria la replica di Ashton: “Credo che sia davvero necessario investigare”.

Il ministero degli esteri estone aveva confermato l’autenticità dell’intercettazione, spiegando anche che Paet si era limitato a riferire ciò che aveva percepito a Kiev senza dar conferma o avallare tali tesi: “Non ho dato giudizi. Ho solo espresso preoccupazione che se queste voci iniziano a vivere di vita propria, possono nuocere alla situazione in Ucraina”.

Ciò non era servito, tuttavia: l’intercettazione, ripresa dal network RT (Russia Today, finanziato e controllato dal Cremlino) e dall’agenzia di stato RIA-Novosti è stata subito brandita dalla propaganda filorussa come “prova” che a Kiev fosse in corso una guerra civile con uso di mezzi militari da entrambe le parti, e della partecipazione alle fasi più violente di elementi militari imprecisati, (forse agenti segreti americani, come è arrivato a sostenere anche Beppe Grillo in televisione, non si sa in base a quali fonti?) interessati solo a favorire l’escalation del conflitto e a screditare il presidente Yanukovych sparando loro stessi sulla folla (qualcosa di non dissimile dalla propaganda gran-serba al tempo dell’assedio di Sarajevo, laddove si accusavano i musulmani bosniaci di “bombardarsi da soli” per screditare i serbi e coinvolgere gli USA nel conflitto) – e ovviamente, secondo RT, Ashton sarebbe stata al corrente di tutto questo.

La dottoressa Bohomolets, chiamata in causa, aveva già smentito nei giorni successivi di aver fatto le affermazioni che Paet le attribuiva, chiarendo di non aver mai avuto accesso ai poliziotti feriti e di non aver pertanto alcun dato per affermare che si tratterebbe dello stesso tipo di ferite di arma da fuoco di quelle dei manifestanti. Tuttavia, nel nostro paese la smentita non era arrivata con la stessa portata mediatica delle prime affermazioni, lasciando spazio alle varie teorie del complotto.

Ora Bohomolets ripete la sua versione e smentisce ogni possibile coinvolgimento di “cecchini dell’opposizione” anche ai media italiani, attraverso un’intervista a Daniele Raineri, inviato del Foglio a Kiev:

“E’ un grandissimo equivoco [a total misunderstanding]” spiega Bohomolets a Raineri. “Io parlo soltanto di cose certe e la certezza è questa: ho visto soltanto cadaveri di manifestanti. Non ho visto neanche un poliziotto ucciso e quindi non avrei potuto dire che c’è la stessa mano dietro”. E aggiunge:”La stessa cosa peraltro, l’ho già spiegata al Telegraph e alla BbcQuel giorno ho visto dodici persone morire sotto i miei occhi soltanto in due ore. Non abbiamo avuto nemmeno una chance di salvarli, perché erano spari precisi: alla testa, al cuore”.

Novantaquattro persone sono morte negli scontri del 18-20 febbraio a Kiev, e altre 900 sono rimaste ferite. Con il decesso di diversi feriti, il conto dei morti ha superato oggi quota cento. Le nuove autorità di Kiev hanno avviato un’inchiesta sull’uso di cecchini: secondo il procuratore generale d’Ucraina Oleg Makhnitski, in quota al partito Svoboda, gli indagati sono tutti cittadini ucraini. Nel frattempo, la guerra di propaganda della Russia continua, anche sui nostri canali, alimentata da quei media di “controinformazione” nostrani che, purtroppo, troppo spesso non verificano le proprie fonti e rincorrono il sensazionalismo, trasformandosi in utili strumenti per una battaglia che passa sopra le loro teste.

Chi è Davide Denti

Dottore di ricerca in Studi Internazionali presso l’Università di Trento, si occupa di integrazione europea dei Balcani occidentali, specialmente Bosnia-Erzegovina.

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19 commenti

  1. Siete incredibili! Non entro nel merito della questione, ma la notizia dell’intercettazione non l’aveva proprio enfatizzata (eufemismo), scrivendo che ne avevate discusso in redazione decidendo di passarla in sordina. Ora la smentita fondata sul nulla della Bohomolets merita un articolo intero, con lancio gridato (vedi il titolo)!! E come ciliegina sulla torta, si parla della propaganda dei russi. Perché voi invece cosa fate? Questo doppio pesismo che cos’è? Informazione corretta ed equilibrata? E poi la smentita su cosa è costruita? L’avete riletto l’articolo? Non passerebbe il vaglio nemmeno dell’ultimo pubblico ministero di provincia!! Sul fatto che “LA FONTE” non ha visto poliziotti quel giorno morti??!! Suvvia!!!! Dovevano portarli a lei? La verità è che guardate alla Russia con gli occhi della guerra fredda ma rimproverate ai russi di reagire facendo esattamente le stesse cose che fate voi. Ma si sa, voi occidentali siete superiori, più onesti, non fate guerre che per il bene della democrazia e dei diritti umani. Pietosi. Fatevene una ragione: la Crimea è russa, con più legittimità del Kosovo albanese o delle guerre preventive di Bush. L’ora dei politicanti russi asserviti all’Occidente, modello Eltsin è finita. Putin ha ridato e ridarà ancora alla Russia il ruolo che le aspetta negli equilibri internazionali, fregandosene dei furbacchioni che non perdonano agli altri quelli che loro fanno continuamente.

    • Indottrinati come sono, la verità non gli interessa! Non aspettavano altro che questa russia e questo putin per dare sfogo alle proprie frustrazioni! Finalmente anche nel nostro paese, vengono allo scoperto, fascisti e stalinisti tornano insieme!!!

  2. Ovviamente la propaganda russa è anche il pestaggio del capo della televisione di Stato da parte dei parlamentari di estrema destra avvenuto nell’ufficio della sede televisiva a Kiev? Meno male che noi non facciamo la propaganda.

  3. caro Ilic quelle sono mele marce… nulla di più. Aspettiamo l’articolo in proposito di East Journal. Il corpo è sano, poi i neofascisti, i pestaggi, i poliziotti colpiti con le molotov, gli inneggiamenti alle SS Galizia o ai terroristi alla Umarov, le proteste fatte a suon di kalashnikov solo un po’ di folklore degli amici “democratici” subito invitati a Washington – del resto avendo sostenuto negli anni Pinochet, i colonnelli greci e dittature varie in A>merica Latina sorprendersi? La propaganda, vero East Journal, è sempre di chi non la pensa come voi. W il giornalismo libero.

  4. Articolo di una faziosità unica. Ormai è chiara che aria tira da queste parti. E a proposito di propaganda, i vostri cari media, esempio di pluralismo libertà e correttezza nel’informare, perchè nascondono quanto avvenuto ieri a Madrid? Si si.. lo so lo so… non è compito vostro, voi siete la voce della verità dell’Est. Io passo, continuate pure a blaterare di “soft power” russo in Estonia. A me basta lo schifo che vedo in Italia.

  5. Cari lettori

    due righe di spiegazione. Non abbiamo dato la notizia della telefonata intercettata perché alcuni di noi ritenevano che il fatto esposto nella telefonata non fosse corretto. La telefonata, ovviamente, era vera ma non credevamo lo fosse il fatto narrato: ovvero che i cecchini che spararono su Maidan fossero mandati dalle stesse forze di opposizione. Quella chiave di lettura si è rivelata vera poiché apprendiamo oggi, dalla persona che è stata indicata durante la telefonata quale “fonte” della notizia, che nulla del genere è mai stato detto. Sbagliammo allora a non dare la notizia? Forse sì, sbagliammo, Ma non sbagliamo ora a dare questa, anche perché forse non le verrà dato lo spazio che merita.

    Come saprete bene, è più facile far passare una notizia falsa che la sua rettifica. Il Foglio ha il merito (pur essendo un giornale non tenero con Maidan) di avere cercato una conferma della veridicità di quella telefonata. Noi riportiamo la stessa notizia, sperando di fare da cassa di risonanza. Il lavoro del Foglio è stato quello di districarsi tra le opposte propagande cercando la verità su questa vicenda. Russia Today è un ente pagato con i fondi pubblici di un paese coinvolto in un conflitto, ci sembra un normale esercizio di intelligenza ponderare le notizie che fornisce valutandole al netto della propaganda che, volente o nolente, deve fare.

    Nel caso della telefonata, Russia Today non ha detto il falso (la telefonata è avvenuta e si è davvero detto che i cecchini fossero stati mandati dall’opposizione stessa) ma non c’è stata alcuna verifica che il fatto narrato nella telefonata fosse vero. E Russia Today (a differenza nostra) i mezzi per scoprire la verità li ha. L’indipendenza di un giornale si riconosce nella volontà di avvicinarsi quanto più possibile alla verità anche se questa è contraria alla tua “linea”. Russia Today non agisce così. Il Foglio, sì.

    Se poi non ritenete la fonte credibile, beh, allora non lo era nemmeno nel caso avesse detto che il contenuto della telefonata era vero. Una fonte se non è valida, non lo è mai: perché credere alla Bohomolets se dice che i cecchini sono del Maidan, e non crederle quando dice di non avere rilasciato una dichiarazione del genere? I faziosi, temo, non siamo noi in questo caso…

    Infine, non abbiamo mai preteso di avere la verità. Stiamo cercando di fornire un servizio onesto in base alle informazioni e conoscenze che abbiamo. Per quel che possiamo, facciamo ricerche e verifiche piuttosto che scrivere la prima scempiaggine che capita solo perché “fa notizia”.
    Noi siamo liberi di fare quel che riteniamo giusto nell’offrire un’informazione onesta, e questo giornale non è pagato con i soldi di nessuno e nessuno ha diritto di dirci cosa dobbiamo scrivere e dove starebbe la verità. Se non vi piace, liberi di non leggerci. Non perseguiamo il guadagno, non perseguiamo il successo. Se avremo meno lettori a causa del nostro modo di informare, ce ne faremo una ragione e ne trarremo le debite conclusioni. Al momento, non accade. La scelta è vostra. basta cambiare canale.

    Cordialmente

    Matteo Zola

    • allora il ministro degli esteri estone ha mentito! A che pro, visto che i paesi baltici sono antirussi???

  6. Qua bisogna capire chi è stato a utilizzare i cecchini……. Pensate davvero che sia stato quel feroce ladro di Yanukovich ? La violenza di piazza organizzata in maniera quasi militare è servita a destabilizzare un Governo (per quanto corrotto) democraticamente eletto che aveva deciso di entrare senza ulteriori riserve “nell’orbita russa”…Gli USA ed alcuni paese antirussi hanno versato miliardi di Euro per scatenare le oppossizioni a Yanukovich…politici europei si sono recati a Kiev e finanche in PIazza per sostenere le proteste. I Cecchini si trovavano alle spalle dei manifestanti di Maidan e non potevano essere raggiunti dai polizzioti….. ed hanno sparato contro tutti poliziotti e manifestanti…..Alcuni ambienti dei servizi non hanno perso l’abitudine di praticare una certa strategia del terrore…..Forse Vi sfugge che il nuovo Primo ministro è stato di fatto designato (in anticipo) dal responsabile della politica americana in europa. MA voi, se volete continuate pure a pensare ed a srivere che sia stato Yanukovich ad armare i cecchini…….Chi vi legge apprezzare e giudicare questo esempio di alto giornalismo…complimenti…

    • dove abbiamo scritto che è stato Yanukovich, di grazia? A noi confrontarci coi lettori piace, ma che sappiano leggere…

      Matteo

    • Matteo, quel che scritto sul suo articolo è giustissimo. Invece quelle solite cavolate dei ignoranti ( che solo sputano il fango senza mai sapere i fatti ) hanno sinceramente stufato. Non meritano neanche la sua risposta, in quanto le loro repliche sono veramente ridicole! Ma proprio da .. prima elementare parlare del fatto dei cecchini e non sapere da dove NASCE quel equivoco ! Come fa un … non sapere CHI è Olga Bogomoletz ?? Ma in generale che cosa sanno della rivoluzione sul Maidan ?? Ci sono mai stati ? L’hanno seguito in diretta on line 24ore tutti 3 mesi ?? Hanno parlato con i testimoni?? Hanno le prove ufficiali dei soldi versati dai USA e UE ?? Solite bugie e le menzogne . E guarda caso NESSUNA PROVA! E sulla prova in questione ( la telefonata ) non sanno nemmeno chi è la fonte, figuriamo ci se possono capire la gravita del momento (di quale si parlava) e ridicolosità delle parole attribuite ad un dottore che cerca disperatamente salvare le vite dei feriti che giacciono là, ovunque, anche per terra in unico ospedale non bloccato dalle forze del ordine! I feriti per terra in una cattedrale… curati dai preti e dai attivisti crocerossini . Ma di chi parliamo ? Certa gente oltre alla pc non muove un dito neanche il popolo proprio! Figuriamoci se deve pensare ad altri ! Meno male che maggior parte delle persone sono brave persone! Grazie, per aver reso giustizia a questo piccolo fatto della storia.

      • Cara Alessia T. le Rivoluzioni quelle vere le fanni i Popoli, non le bande armate. Quando si parla di Maidan è una piazza, non mi risulta che la stessa cosa sia avvenuta nelle altre città importanti dell’Ukraina. In piazza c’erano gruppi paramilitari neonazisti, il partito social-nazionale “Svoboda” e Pravj Sektor. Non ci sono solo le telefonate intercettate, ma i filmati che dimostrano che dalle finestre di alcuni palazzi della piazza Maidan si sparava. Il governo che si è formato in Ukraina è farcito di personaggi che con la Democrazia non hanno nulla a che fare. Al sig. Matteo invece dovremmo ricordare il proliferare negli ultimi tempi delle varie “rivoluzioni colorate” e delle “primavere arabe” da chi sono state organizzate, fomentate. Gli USA mantengono nel Mondo un sistema di dominio fondato sulla forza militare e sul dollaro. Non c’è paese Europeo in cui non vi sia la presenza di soldati Americani. Gli interscambi in dollaro permettono all’amministrazione americana di finanziare l’enorme debito estero. Quando noi acquistiamo i controversi F35 noi italiani finanziamo la macchina bellica americana. Io capisco la signora Olga, ….guelfo non son nè ghibellin m’appello…..

  7. Quello che dichiara oggi questa Olga ha poco valore,visto che è una parte in causa tutt’altro che disinteressata. Il fatto su cui c’è poco da discutere è che i personaggi coinvolti in questa faccenda (il ministro estone e lei) hanno hanno smentito pubblicamente ciò che hanno dichiarato in privato.C’è stato un misunderstanding? può essere,questa vicenda rimane poco chiara,lo dimostrano anche le notizie che arrivano dall’ucraina sulle presunte indagini sui cecchini che nei giorni scorsi parlavano dell’arresto di cittadini stranieri,mentre oggi si parla di cittadini ucraini.
    Vorrei avere anch’io la certezza della verità in tasca come voi di East Journal per avere un’idea un po’ più chiara di ciò che sta succedendo in Ucraina.

  8. Non sarebbe il caso di mettere un punto interrogativo dopo “La telefonata è infondata”? Quante volte abbiamo assistito a gente che ritrattava delle confessioni sotto pressioni o minacce? Noi non siamo certo in grado di dire che sia proprio così, ma non siamo nemmeno in grado di escluderlo.

  9. Il lettore Darek scrive: “Finalmente anche nel nostro paese, vengono allo scoperto, fascisti e stalinisti tornano insieme!!!”. Ecco questa è l’ennesima riprova: o la si pensa come voi o si è, a scelta, fascisti o stalinisti. Non uno straccio di argomentazione sensata, plausibile, internamente coerente e verificabile viene proposta nel merito dell’articolo dal lettore Darek; in compenso due insulti profferiti da chi è la verità e il difensore della democrazia. Questa è la pasta di cui sono fatti i “democratici” pro Kiev? Che Dio ce ne guardi allora.

  10. A Matteo Zola….La mia domanda ovviamente era retorica perchè non penso che (anche a vostro pare) sia stato Yanukovich il mandante dei Cecchini. Ma allora chi è stato ? i russi, gli americani ? l’estrema destra ucraina ? altri servizi segreti europei ? La risposta a questa domanda secondo me deve essere affrontata contestualmente alla questione dell’attendibilità da attribuire alle varie notizie relative alle dichiarazioni / smentite di Urmas PAet e Bohomolotes. Di certo o riteniamo che il Urmas Paet abbia frainteso una notizia così “dirompente” (il che francamente mi sembra improbabile) oppure che la la Dottoressa Bohomotes abbia sentito la necessità di ritrattare le sue precedenti dichiarazioni peraltro in un paese dove rischi di essere quantomeno pestato (come è accaduto al Direttore della televisione considerata filorussa) se si sostengono sia pure involontariamente i filorussi. Riportare la ritrattazione della Bohomolotes senza approfondire la questione degli autori della strage e sottolineando contestualmente, e più volte, l’esistenza di una “propaganda russa” (che nessuno nega) sulla questione on mi sembra che contribuisca all’accertamento della verità storica…..tanto più se non si evidenzzia l’esistenza di una contrapposta propaganda filoccidentale…..e non si ricordano le fortissime pressioni e dintromissioni di americani e di alcuni paesi eruropei per impedire che l’Ucraina finisse nell’orbita russa. A mio avviso la questione rimane una sola: l’ucraina è una astrazione geografica in cui convivono culture,lingue, religioni e sensibilità politiche diverse. Obbligare la minoranza russa a rimanere sotto il gioco politico dei nazionalisti ucraini non potrà funzionare..anche perchè la russia non abbandonerà (per propri interessi geopolitici l’ucraina agli americani) i russi e filorussi di ucraina. Il mio personale auspicio è che senza barricarsi in battaglie ipocrite a difesa di un diritto internazionale (che è solo lo strumento per imporre la legge dei più forti) si lasci la possibilità ai singoli Oblast di decidere pacificamente se guardare ad est o ad ovest…..per me finirà così…..non so se con o senza un bagno di sangue in stile bosniaco…speriamo che mi sbagli.

    • Caro Valentino

      lei solleva questioni legittime, ed è proprio questo lo spazio dove sollevarle: lo spazio dei commenti. Si rende conto che non possiamo scrivere articoli basati su dubbi, senza un fatto concreto. Non possiamo soprattutto in una situazione così delicata e nebulosa come quella ucraina: abbiamo fin qui preferito attenerci a fatti (quando ci sono) e analisi dei fatti (il più possibile equidistanti dalle posizioni “ideologiche” in campo). Dubbi ne abbiamo anche noi, e molti. Ma cosa dobbiamo fare, un articolo sui nostri dubbi? La differenza tra un giornale (o almeno, una cosa che ambisce ad essere un giornale) e un blog qualsiasi è la verifica dei fatti, una stringente selezione delle notizie “fondate” nascoste sotto le retoriche, una selezione delle fonti e se in qualcosa abbiamo mancato, beh, chiediamo venia. Non affermo che East Journal non sbagli, affermo che lo fa con onestà.

      Se ci mettessimo a fare articoli sui nostri dubbi, non finiremmo più. E soprattutto lei deve capire (e anche altri lettori) che il nostro giornale non è un posto dove c’è uno che decide per tutti: abbiamo opinioni e posizioni divergenti sulle vicende ucraine. Dalla sintesi e confronto delle nostre posizioni nascono i nostri articoli. E ci va tempo, perché viviamo ai quattro angoli d’Europa. I nostri sforzi sono concentrati a offrire elementi di analisi dei fatti ucraini che vadano oltre le nostre singole opinioni e oltre le barricate di chi “tifa” per Putin, Obama, o Maidan.
      Sugli autori della strage ci sono solo illazioni: che siano stati quelli dell’opposizione a mandarli, oppure i servizi segreti, o settori deviati del ministero degli Interni (come alcuni della redazione pensano), non lo sappiamo. Cosa dobbiamo fare, un articolo in cui diciamo “non sappiamo chi è stato?”. Oppure sparare una cavolata dicendo “sono stati loro” senza lo straccio di una prova o di un elemento fattuale (non indiziario) a supporto? Questo non sarebbe giornalismo. Sarebbe gossip.
      Chiedo uno sforzo per capire la differenza ed evitare lo sterile esercizio dell’appiccicare etichette. Siamo lieti che ci segua, lei come molti altri nuovi lettori che abbiamo. Prima di giudicare da due articoli in croce, dateci (e datevi) il tempo per capire chi siamo. E magari andatevi a vedere cosa abbiamo scritto in passato. Poi liberi di dissentire e leggere altro, ma che il dissenso sia fondato almeno su qualcosa che abbiamo scritto e non su quello che si suppone noi pensiamo. Un saluto cordiale

      Matteo

      • Non volevo essere eccessivamente polemico….Vi seguo con piacere e Vi ringrazio per il lavoro che gratuitamente fate. La situazione è obiettivamente nebulosa e ci sono tanti “attori” che stanno giocando la partita ucraina……e spesso, come correttamente ricordate, vi sono partigiani di entrambi gli schiaramenti. Trovo in ogni caso il Vostro lavoro molto interessante. Cordialmente. Valentino

  11. Buongiorno, grazie per l’articolo che offre un buon servizio all’informazione sui fatti di Kiev.
    Rimango sbalordito dai molti commenti livorosi che leggo sotto l’articolo. Purtroppo pure su di un magazine dedicato come East Journal, e che quindi si suppone abbia dei lettori meno superficiale della media, vedo che si ripropongono i soliti pareri imbevuti di pregiudizi.
    Quella di Maidan e’ stata una rivolta, o rivoluzione, di popolo, in cui ci sono stati diversi elementi, di sinistra, di destra, e di nessuna parte politica ma solo per la democrazia e la libertà. Siccome sono stato là, a gennaio e febbraio, proprio per vedere coi miei occhi le cose e non farmele raccontare dai media, trovo triste e doloroso come così tante persone siano sicurissime nell’esprimere giudizi perentori senza molto conoscere davvero.

    Per quanto mi riguarda, ci sono tanti cervelli che sono così inquinati dalla fissazione della teoria dei complotti, che non si riesce a riconoscere – ed e’ un peccato – la genuinità quando la si incontra e, dico con consapevolezza, la bellezza di quanto e’ accaduto a Maidan.
    Chiaramente questo lo lascio come un giudizio mio personale e non provo a convincere di quanto ho detto, dato che al momento mi pare proprio che non ci sia molto interesse per accogliere punti di vista diversi da quello che già si possiede.

    Se puo’ esserci la curiosita’ (sperando che non sia mal gradito segnalare un’altra testata online) segnalo questa mia intervista a Maria Tomak, attivista per i diritti umani ucraina, al momento in cui era in Crimea: http://one-europe.info/putins-propaganda-is-a-crime-it-is-brainwashing-crimea

    Cordiali saluti,

    Marco Ferraro

  12. Questo articolo riporta la smentita di una notizia mai data da East Journal. Sorprendente; si smentisce quello che ai lettori non è stato detto. Aggiungo che si fa clamore della smentita, meno delle ragioni della smentita – che in effetti sono imbarazzanti. Mi chiedo perché East Journal si presti a questi giochi di vera e propria informazione selettiva. Da ultimo: basta leggere la stampa internazionale anglosassone per appurare che: 1) la telefonata di cui East Journal non haparlato è vera e verificabile; 2) la smentita è già stata smentita, poi corretta, quindi ricorretta, ecc. ecc.; 3) l’autrice della smentita, una vera celebrità in Ucraina, è accusata dai media non genuflessi al governo attuale di Kiev di aver semplicemente cambiato versione per paura (sì, per paura). Dove stia la verità davvero non lo saprei; dove non sta l’informazione corretta adesso, invece, lo posso dire.

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