Serbi e albanesi dovrebbero aumentare i contatti tra le persone per conoscersi meglio, mentre c’e’ la necessità di camminare più velocemente nei campi dell’economia e della cultura come aree di cooperazione bilaterale. L’Unione europea e’ considerata come il principale attore nella cooperazione allo sviluppo multilaterale regionale.
Questi sono alcuni dei risultati di uno studio condotto dall’Albanian Institute for International Studies (AIIS) e dal Belgrade Center for Security Policy (BCSP), che è stato reso pubblico a maggio con il contributo del Albanian Media Institute. Lo studio è basato su un monitoraggio di due anni (2011 e 2012) dei media albanesi e dei media serbi (televisione, giornali e social media), così come anche interviste con gli esperti serbi e albanesi provenienti da diversi settori. Lo studio, intitolato “Albania and Serbia: Does Perception Equal Reality?”, è stato condotto da questi centri studi con l’obiettivo di fotografare lo stato attuale delle relazioni tra l’Albania e la Serbia in tre ambiti: lo sviluppo politico, economico e culturale.
I media albanesi sulla Serbia: attenzione alla politica e percezioni tra il neutrale e il negativo
Le relazioni tra l’Albania e la Serbia hanno sofferto e soffrono ancora di “stereotipi” e “pregiudizi”, di verità nascoste e verità rifiutate. Le intenzioni dello studio sono state di mettere a fuoco gli ostacoli e trovare il modo di superarli. Lo studio basato sui media albanesi hanno mostrato che il 49 % degli articoli sulla Serbia sono stati negativi , il 42 % neutri e il 9 % positivi su un totale di 4.012 articoli, di cui 1560 (39 %) scritti nel 2011 e 2452 (61 %) nel 2012. Per quanto riguarda i tipi di elementi scelti, si può dire che vi è una chiara tendenza dei media albanesi a coprire gli eventi politici in Serbia (81 %), mentre il 16 % sono articoli sui elementi socio-culturali, e gli articoli economici occupano solo il 3% . Inoltre, dal totale, 2 % sono opinioni ed editoriali di cui il 46 % sono incentrati sul Kosovo e il 54% sulla Serbia . C’è poca copertura di iniziative regionali dove si cita la Serbia.
Lo studio suggerisce più contatti tra le due nazioni, più movimento in materia di economia e di cultura , mentre i rapporti politici e il dialogo col Kosovo rimangono la chiave per il futuro delle relazioni bilaterali. Lo studio sottolinea inoltre il ruolo fondamentale della UE nel mantenere viva l’attenzione sulla prospettiva europea della regione.
I media online serbi sull’Albania: un lento miglioramento, dal traffico d’organi allo sport
Per quanto riguarda lo studio sui media in Serbia, esso si e’ basato su 21 riviste online di diverso orientamento politico. Un totale di 1.982 articoli sono stati pubblicati nel 2011 (1251 articoli) e nel 2012 (731 articoli) in cui compare il termine Albania. Due terzi di tutti gli altri articoli analizzati (1287) sono stati collegati in un modo o nell’altro con il Kosovo ( 912 nel 2011 e 375 nel 2012). Tuttavia, va notato che la tendenza sta migliorando. Più della metà degli elementi totalmente analizzati alludevano al presunto traffico di organi durante e dopo la guerra del Kosovo. Di tutti gli articoli scritti in due anni, solo un articolo pone la domanda: “E’ avvenuto veramente tale traffico?”.
Una frazione dei testi analizzati sono state dedicate allo sport, 35 nel 2011 e 27 nel 2012, che si occupavano per lo più del trasferimento dei giocatori serbi da / in Albania o di diverse partite di calcio svoltesi in Albania, con la partecipazione di giocatori serbi. Un numero minore di articoli riguardano la cultura. Ad esempio, lo scrittore albanese Ismail Kadare’ appare in 6 articoli (1 nel 2011 e 5 nel 2012), mentre il resto della produzione artistica albanese è quasi invisibile nei media Serbi.
Lo studio ha mostrato che solo 166 articoli sono stati positivi , mentre quelli negativi sono 1196 e 620 sono neutri. Per lo più, gli articoli con connotazioni negative sono incentrate sul tema del traffico di organi, la Grande Albania, la criminalità, il traffico illegale e il terrorismo, oltre che sulla storia e sui problemi interni del paese. Mentre quelli positivi includono i confronti favorevoli tra i due paesi, come l’Albania ha un mercato meno rischioso con una maggiore libertà economica , con una bellissima costa , dove è possibile trascorrere le vacanze senza spendere molto, con una tolleranza religiosa e dove ci sono casi di matrimoni interetnici.
In conclusione le relazioni tra l’Albania e la Serbia potrebbero essere classificate ancora come fredde, e questa valutazione deriva non solo dagli eventi degli ultimi mesi nella valle di Preshevo.
Foto: Bezbednost.org
“Presunto traffico di organi”. Dicono proprio così all’Aja.
Sembra evidente che c’e’ piu’ marcio nella stampa serba.
Da albanese, speriamo veramente che le relazioni si possano normalizzare perché la maggior parte degli albanesi (e immagino anche dei serbi) continuano a credere che i serbi (o albanesi) siano decisamente peggiori di se stesso.
Per rispondere a Leonardo:
Presunti o non presunti. Di sicuro ci sono stati brutti comportamente e sarebbe meglio che le corti cercassero la realtà da una e dall’altra parte. Questo, però, non deve impedire alla stampa di parlare di altri argomenti. Invece di stare arrabbiati per il passato, sarebbe forse meglio guardare ad un ipotetico futuro di collaborazione economica e culturale visto che alla fine dei conti le differenze non sono insormontabili.
Sarebbe un peccato , uno sbaglio , non avere rapporti tra i due paesi. Per carità, ci saranno sempre punti di vista differenti , anche fra 100 anni , ne sono abbastanza sicuro. Ma quello che mi ha dato maggior piacere nel leggere questo articolo è che , i due paesi non si ignorano. Ignorarsi, sarebbe il dramma.
Non C’è una ragione tanto forte da non permettere ai due paesi di collaborare con sincerità e fratellanza ( lo so , fratellanza ha fatto storcere il naso a qualcuno ) . Non dobbiamo essere nemici.
Credo, che sia ormai obsoleto avere incomprensioni tra i due paesi, il passato è passato,adesso dobbiamo vivere da buoni vicini in una parte dell’Europa che ha sofferto abbastanza.
L’Albania è la Serbia ha bisogno di cooperazione e dialogo tra le 2 parti, per creare quel corridoio nei Balcani di liberalizzazione dei popoli e dei mercati che aiuterebbe entrambi, non si può oramai nel 2014 avere incomprensioni simili quando si è tutto sotto la stessa bandiera quella dell’UE che si spera diventi la bandiera degli Stati Uniti d’Europa. Siamo un unica famiglia e dobbiamo adesso lasciar cadere i vecchi rancori che fanno parte del passato… dobbiamo sentirci orgogliosi delle origini ma è finita l’era dei confini e delle ideologie nazionaliste, se proprio dobbiamo essere nazionalisti, allora cerchiamo di essere nazionalisti per la nostra Europa, liberi in pace in amore e in prosperità.
Il mio è un augurio sono nato in Albania con mia madre di origini greche, sono cresciuto in Italia fin da quando avevo 3 anni ed oggi lavoro addirittura fuori dai confini europei. La storia della mia famiglia è legata a tante radici per questo mi sento più europeo che legato a una sola nazione… Credo che nel nuovo millennio sentirsi europei dovrebbe essere una volontà che tutti dovremmo avere dal oceano atlantico al mar nero.