Nel 2008, in occasione del Summit della NATO a Bucarest, la Macedonia si vide precluse le possibilità di accesso all’Alleanza Atlantica a causa del veto imposto dalla Grecia per via dell’annosa “questione del nome”. Un mossa, quella perpetuata da Atene, dichiarata illegale dalla Corte Internazionale di Giustizia secondo quanto sancito nel 1995 negli Accordi ad interim firmati tra i due Paesi.
A distanza di sette anni la possibilità dell’adesione della Macedonia alla NATO si ripropone. Secondo quanto aveva affermato il Ministro della Difesa polacco Tomasz Siemoniak, la Macedonia potrebbe essere invitata al summit NATO di Varsavia insieme al Montenegro: un invito che, tuttavia, deve pervenire direttamente dall’establishment della NATO e non dal Paese ospitante il summit. Il Ministro degli Esteri macedone Poposki si aspetta vivamente che l’invito arrivi realmente, per coronare con l’adesione il grande impegno profuso dalla Macedonia nelle operazioni militari NATO di peacekeeping.
La possibilità dell’invito potrebbe tuttavia trasformarsi in realtà per Skopje: il tenente generale macedone Metodija Velickovski ha affermato come gli Stati Uniti siano un partner strategico per la Macedonia, aspettandosi che il supporto statunitense non sia solo militare ma si palesi anche per l’adesione a membro della Macedonia. Nel discorso, il militare macedone ha sottolineato il grande impegno profuso dal Paese nel raggiungimento degli standard atlantici dopo aver partecipato a numerosi operazioni militari sotto l’egidia delle Nazioni Unite. Il supporto statunitense non dovrebbe mancare dal momento che il congressista repubblicano Tom Marino, durante un incontro con il Ministro della Difesa Zoran Jolevski, ha firmato una lettera al Congresso degli Stati Uniti dove viene sottolineato – oltre al sostegno all’adesione macedone – anche la grande dedizione prodigata dalla Macedonia nelle operazioni militari.
Resta da capire quali saranno le mosse che compirà la Grecia. Il veto imposto dalla Grecia nel summit di Bucarest del 2008 è stato infatti dichiarato illegale dalla Corte Internazionale di Giustizia nel 2011, sostenendo che questo fosse contrario a quanto stabilito dagli Accordi ad interim firmati nel 1995 dai due Paesi per cercare di normalizzare quanto possibile le relazioni diplomatiche. Ciò è stato sottolineato anche dal Primo Ministro Gruevski sostenendo che, dal momento che la Corte Internazionale di Giustizia è sottoposta all’ONU, ogni Paese membro è tenuto a rispettarne le sentenze: un eventuale comportamento contrario a quanto sancito minerebbe la credibilità delle stesse Nazioni Unite. Il veto parrebbe quindi essere un’opzione non praticabile per il governo greco, che non ha preso parte all’incontro organizzato dagli Stati Uniti, con oggetto la coalizione internazionale contro l’ISIS, alla quale ha aderito invece la Macedonia. Secondo quanto riportato da MIA, la Grecia non ha partecipato al meeting a causa della mancata denominazione della Macedonia con il nome provvisorio, deciso dalle Nazioni Unite l’8 aprile 1993.
Il summit di Varsavia si terrà l’8 e il 9 luglio del 2016, a seguito quindi delle elezioni anticipate che si svolgeranno in Macedonia nel mese di aprile. Le consultazioni elettorali si terranno a causa della grave crisi politica che ha scosso il Paese, che porterà alle dimissioni del Primo Ministro Nikola Gruevski a gennaio. L’adesione alla NATO sarebbe sicuramente un passo in avanti nella definizione del ruolo della Macedonia nelle organizzazioni internazionali, in particolare riguardo ad un suo eventuale negoziato d’adesione all’Unione Europea. La Macedonia è infatti candidata all’adesione all’UE dal 2005 ma, a causa della crisi politica e dell’opposizione greca, nessun passo avanti è stato fatto.
Foto: Reuters/Ognen Teofilovski