Quest’ anno il governo di Erdoğan sembra intenzionato a frenare l’entusiasmo che, da più di novant’ anni, segna la Giornata Nazionale dei giovani e dello sport. Il cuore del problema è che il 19 maggio rappresenta da sempre un giorno di celebrazione dell’amatissimo Ataturk. Nel 1919, in questa data, Mustafa Kemal sbarcava infatti a Samsun, segnando l’inizio della guerra di indipendenza che ha portato alla nascita della Repubblica turca dal disciolto Impero Ottomano.
Nel 2012 molte polemiche accompagnano le celebrazioni. Il governo dell’AKP aveva già preso la decisione di limitare fortemente la presenza militare durante le cerimonie per le festività nazionali; successivamente ha negato a molte organizzazioni non governative, associazioni e politici dell’opposizione il permesso di partecipare in modo ufficiale alle iniziative del 19 maggio. In sostanza, solamente le autorità locali per i giovani e lo sport potranno sfilare ufficialmente fino ai monumenti dedicati al padre della patria. Dai principali esclusi si è sollevato un grande moto di indignazione e sono sorte iniziative in tutto il paese.
I rappresentanti di oltre dieci ONG si sono riuniti nella provincia di Samsun e, per protesta, hanno deposto le proprie corone di fiori un giorno prima della festa nazionale. La dedica ai giovani e allo Sport fu un’idea dello stesso Ataturk durante gli anni della sua presidenza, per questo ora è così collegata al suo ricordo ed è importante per l’intera popolazione. Il governatore della provincia di Isparta non ha concesso al principale partito dell’opposizione -il Partito Popolare Repubblicano (CHP)- l’autorizzazione a celebrare la giornata con la rituale deposizione della corona di fiori. Il fatto è rilevante perché nega che il 19 maggio sia, com’è sempre stato, la festa di tutti. Molti esponenti politici e altre figure eminenti, tra gli altri il capo del sindacato dei lavoratori Kamu-Sen Ismail Koncuk, hanno espresso il proprio rammarico per il programma modesto riservato alla giornata di oggi. Il recente regolamento emanato dal Consiglio dei Ministri prevede che nella ricorrenza del 19 maggio non si potranno più includere cerimonie ufficiali, parate e grandi spettacoli negli stati.
Ad Istanbul lo scollamento tra la cerimonia ufficiale e le altre cerimonie sarà più che mai evidente. Nella zona di Beyoglu viaggeranno parallele le diverse iniziative di associazioni e partiti, tra cui un corteo con grande concerto finale organizzato dall’Unione dei Giovani Turchi. Persino lo sguardo fiero degli onnipresenti monumenti di Atatürk potrebbe alzare un sopracciglio, confuso.